Home Curiosità Zdeněk Zeman: Qualche volta per difendere la bellezza ci vuole coraggio

Zdeněk Zeman: Qualche volta per difendere la bellezza ci vuole coraggio

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Ha esordito così, il mitico Mister, alle prime domande durante la presentazione a Roma del suo libro autobiografico

D’altro canto il titolo del libro è proprio La bellezza non ha prezzo e quindi il suo pensiero resta coerente, come sempre lo è stato nell’arco della sua intera carriera. Avevamo annunciato la presentazione della sua autobiografia (leggi qui) con la presenza di molti ospiti illustri ed ex calciatori e quello che ne è scaturito è stato un insieme di aneddoti che hanno ripercorso i molti anni di lavoro di Zeman. Tra i suoi ex calciatori ci sono stati alcuni siparietti divertenti con Di Biagio, ad esempio, che doveva essere la voce della squadra pur sapendo che, comunque, Zeman lo avrebbe ascoltato ma nulla di più oppure di Fernando Orsi che ha ricordato i faticosi allenamenti riservati anche ai portieri con attraversamento laterale del campo con “tacco-pianta-punta” con tanto di uomo sulle spalle o ancora Di Francesco e “la prova di carattere” che consisteva nel non farsi superare da dietro nemmeno nell’ultima delle 10 ripetute da mille, mentre Zdeněk prima lo elogia dicendo che era sicuramente il più veloce di tutti e poi lo deride bonariamente, aggiungendo che se gli si toglieva la corsa, a Di Francesco, cosa sarebbe rimasto? Marchegiani aggiunge che con Zeman alla Lazio c’era la sensazione che, comunque stesse andando, la partita potevi sempre vincerla e non si pensava mai “non ci sono più speranze”, mentre Favalli ascolta ed annuisce e, insieme allo stesso Marchegiani, concorda anche con il Mister quando dice che quella Lazio poteva fare di più.

Luca Marchegiani ed il Mister

Ospite a sorpresa Siniša Mihajlović, la “Carrambata” come l’ha definita lo scrittore del libro e presentatore della serata, Andrea Di Caro. Siniša, grande amico di Zeman, tra le altre cose ha scherzato sul fatto che se avesse avuto il boemo come allenatore, la sua carriera sarebbe finita a 30 anni e non a 35 [in realtà la concluse a 37 N.d.R.], facendo sempre riferimento ai carichi di lavoro ai quali Zeman sottoponeva i suoi giocatori.

Siniša Mihajlović intervenuto a sorpresa

Zdeněk, nel corso della serata, ha ribadito più volte la necessità del lavoro, senza il quale non ci sarebbe miglioramento, cosi come ha sottolineato con Rambaudi, calciatore ai tempi sconosciuto e fortemente voluto dal Mister che lo aveva visto una sola volta. Zeman ha elogiato Sacchi proprio per lo stesso concetto di lavoro, fatica, abnegazione, che il tecnico romagnolo ha sempre perseguito. Tanto altro si è detto e non si è trascurato nemmeno il periodo di ostracismo che ha dovuto subire il boemo, dentro e fuori dal campo, ma questa è storia e la conosciamo bene tutti. Abbiamo constatato l’enorme ammirazione che il personaggio ha conquistato e tuttora si mantiene in molti addetti ai lavori e non solo, abbiamo trovato un uomo sereno e tranquillo, con testa alta e sguardo sempre avanti. Grande Mister Zeman, grazie!

Zeman ed il sottoscritto

Fonte foto: Luigi A. Cerbara

Luigi A. Cerbara

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