Un mito, praticamente una leggenda, per il calcio italiano e in particolare per il Cagliari e per tutta la Sardegna che oggi ha perso non solo un campione, ma un figlio. Un uomo vero, onesto e leale, genuino come pochi, un rappresentante dello sport com’era un tempo. Un’intera carriera trascorsa in rossoblu, con l’indimenticabile scudetto del 1970. Nella sua bacheca anche il titolo europeo del 1968 con la nazionale ed un secondo posto nel mondiale ’70, oltre al Mondiale 2006 come dirigente azzurro. All’interno dell’articolo un ricordo effettuato per noi oggi da parte del suo ex compagno Beppe Tomasini
La tristezza è davvero grande, Rombo di Tuono, come lo aveva ribattezzato Gianni Brera, è volato in Cielo e lascia un paese orfano del più grande goleador di sempre, con il suo record in nazionale di 35 reti in “solo” 42 presenze. Era ricoverato al Brotzu di Cagliari, per un infarto occorsogli di notte. I medici che lo avevano in cura non si aspettavano un peggioramento così repentino, ma avevano avvisato Gigi della gravità della situazione. Aveva una grave malattia coronarica e domenica mattina gli era stato proposto un intervento chirurgico di angioplastica coronarica che però Riva ha rifiutato. Le sue condizioni erano state dichiarate stabili più tardi, nel pomeriggio, ma poco dopo un nuovo malore gli è risultato fatale e intorno alle 19.10 è spirato.
Giudicato uno dei più grandi calciatori italiani di tutti i tempi e bomber tra i più forti di sempre. Aveva 79 anni ed era nato a Leggiuno, in provincia di Varese, mentre calcisticamente esordì in serie C nel Legnano, dove disputò una sola stagione per poi trasferirsi a Cagliari, dove trascorrerà praticamente la sua intera carriera professionistica. Qui comincia il mito e la leggenda che lo vuole legato alla Sardegna in maniera indissolubile, anno dopo anno, corteggiamento dopo corteggiamento, la Juve, il Milan e l’Inter. Tutti lo vogliono ma nessuno lo avrà mai, perché lui resta legato alla “sua” terra d’adozione, quella Sardegna che lo strega, lo ammalia e nella quale si rispecchia. Lui così taciturno e riservato, si apriva con quelle persone che meritavano la sua amicizia, perché ne sapeva riconoscere doti e qualità umane, lui che era un campione non soltanto in campo, ma anche fuori, un Signore, attento ad etica e correttezza. Sono proprio le sue qualità di uomo, insieme alle doti atletiche che ne hanno fatto un mito inarrivabile.
Nella prima stagione in terra sarda (’63/’64), arriva subito la vittoria del campionato cadetto ed il Cagliari sale in Serie A, dove rimarrà ininterrottamente per le 12 stagioni successive e dove Riva, tra campionato e coppe, in 378 presenze realizza 208 goal, miglior marcatore assoluto nella storia del club. Nella stagione ’69/’70 porta il Cagliari alla vittoria dello storico scudetto con 21 goal in 28 presenze, vincendo anche il titolo di capocannoniere, così come nel ’66/’67 (18 reti) e ’68/’69 (20 reti). La sua ultima stagione, prima del ritiro e con il Cagliari retrocesso in Serie B, è quella del ’76/’77, dove però Riva non scende mai in campo. Nel Cagliari è stato anche dirigente, Presidente e Presidente Onorario. Gigi esordisce in Nazionale il 27 Giugno 1965 a Budapest e veste la maglia azzurra sino al 19 Giugno 1974 e come detto, in 42 presenze realizza 35 goal, un record ancora oggi imbattuto. In maglia azzurra vince il titolo europeo nel 1968, mentre è vice campione del Mondo nel 1970, nella storica edizione con la partita del secolo 4-3 sulla Germania e la finale persa 4-1 con il Brasile di Pelè. Ha sfiorato il pallone d’oro con il secondo posto del 1969 dietro Gianni Rivera ed il terzo posto del 1970. Ha vinto il Campionato del Mondo del 2006 come Capo Delegazione della Nazionale azzurra. Nel novembre 2022 era uscito un film sulla sua vita (Leggi qui), un evento più unico che raro per lui così schivo e riservato, un pezzo di storia da lui stesso raccontata e che parla non solo di calcio. A Marzo del 2023 diviene ufficiale l’intitolazione a suo nome del nuovo stadio del Cagliari, in costruzione (Leggi qui).
il nostro Direttore Stefano Rizzo, qualche anno fa, ha avuto il piacere di parlare direttamente con lui, ma è sempre stato difficilissimo, diremmo impossibile che Gigi rilasciasse interviste, ma ci resterà il ricordo di quel contatto speciale con una persona altrettanto speciale, unica! Un messaggio ci è giunto da un altro ex campione d’Italia con quel Cagliari del 1969/’70, Giuseppe Tomasini, amico del Direttore e di tutta Passione del Calcio. Beppe, in un momento così triste ha gentilmente rilasciato una dichiarazione alla nostra redazione: “Stasera ero all’ospedale, ma non abbiamo potuto vedere Gigi, comunque ti posso dire che oltre che un grandissimo campione, è andato via un grande amico, un amico vero. Tutte le settimane andavo a trovarlo e ultimamente non si sentiva tanto bene, però era sempre allegro, discutevamo di calcio, parlavamo di tutto e veramente ho il cuore spezzato. Sono veramente… (gli si spezza la voce n.d.r). Stasera non ho potuto, ma domani lo vedrò e cosa dire, è andata via una grandissima persona, un grandissimo amico e un grande uomo!“
Addio “Gigirriva”, con due erre e tutto attaccato, per dirlo come direbbero i sardi. Condoglianze ai familiari da parte di tutta la redazione.
Fonti foto: gazzetta.it; sport.virgilio.it
Luigi A. Cerbara