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Inter tricolore: le pagelle dei campioni d’Italia

Fonte ilgiornale.it
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Lunedì sera vincendo il derby i nerazzurri hanno suggellato una stagione quasi perfetta, ecco le valutazioni sulla rosa e sull’allenatore freschi vincitori dello scudetto numero 20

Sommer 8 : sostituire Onana non era facile, lui lo ha fatto a suo modo, da leader silenzioso. Zero clamore e tanto lavoro, parate decisive e 17 clean sheet finora. Una sicurezza.

Audero 6,5: poche opportunità ma due partite a porta inviolata le ha portate a casa. Ottimo secondo. (Di Gennaro s.v.)

Pavard 8 : unico esborso importante del mercato nerazzurro, lui ripaga come sa. Inizio lento ma ci mette poco a diventare padrone della difesa con giocate da campione del mondo. Con lui a pieno regime si riparte da un punto fermo per la prossima stagione.

Acerbi 7,5 : meno appariscente della scorsa annata ma anche in questa ha dato dimostrazione di non essere finito. Titolare e leader, segna il gol che stappa il derby del trionfo, ha 36 anni ed è ancora tanta roba.

Bastoni 8,5 : difficile considerarlo difensore, ormai con Inzaghi fa tutto. Difende, fa assist, probabilmente uno degli esempi più limpidi di calciatore moderno, anche quest’anno tra i più decisivi della squadra nerazzurra.

Bisseck 7 : arrivato tra la diffidenza generale, in campo però dimostra subito che può essere un elemento importante per il futuro. Fisico, corsa e potenza aerea, piazza due gol decisivi nella stagione interista.

de Vrij 7 : non chiamatelo riserva. Quando c’è bisogno di lui risponde sempre presente. Anche se sacrificato a scudiero di Acerbi lui non molla un centimetro, sempre sul pezzo contro ogni avversario.

Darmian 8 : ormai finite le parole per un giocatore accolto anni fa tra l’ilarità generale. Difensore, esterno non fa differenza, lui la differenza la fa. L’anno scorso protagonista del cammino in Champions League, quest’anno la seconda stella passa anche dal suo lato.

Barella 7,5 : una prima parte di campionato meno evidente per una pedina fondamentale come lui. Si riprende alla distanza mettendo sul piatto prestazioni decisive nei momenti clou. Mancato un pochino in zona gol, per il resto la solita certezza.

Calhanoglu 9 : consacrazione definitiva. Con la partenza di Brozovic Inzaghi gli consegna le chiavi della squadra e lui non se lo fa ripetere due volte. Le parole sono superflue, tra i leader della squadra, gioca come un veterano del ruolo con piedi sapienti e giocate strabilianti. Cecchino dal dischetto, non ne sbaglia uno, glaciale nei momenti decisivi. Imprescindibile.

Mkhitaryan 8,5 : lo stakanovista di Inzaghi. Possono cambiare gli altri interpreti, lui no e le prestazioni non differiscono di un centimetro. Maratoneta dai piedi gentili, silenzioso ma sempre efficace. Unica pecca qualche gol in meno, ma non si può voler tutto.

Dimarco 8,5 : altra creatura di Simone Inzaghi. Ormai un esterno di livello mondiale, dal suo piede nascono molti gol interisti facendone anche qualcuno. Lo scudetto è soprattutto suo che all’Inter ci è cresciuto e non vedeva l’ora di vivere momenti così magici.

Dumfries 6,5 : stagione in tono minore anche se qualche giocata importante con gol la piazza, “subisce” la verve di Darmian ma quando c’è bisogno di lui non tradisce (Cuadrado e Buchanan s.v.).

Frattesi 7 : gioca meno di quanto si aspettasse, ma solo perchè nelle gerarchie ci sono i mostri sacri. Lui accetta e diventa l’uomo della provvidenza. Gol decisivi e prestazioni super dalla panchina, il futuro è suo.

Asllani 6,5 : il ragazzo si farà. Compie uno step in più dimostrando sul campo più sicurezza quando chiamato in causa dall’infortunio di Calhanoglu. Continua il suo percorso, sigla anche il suo primo gol con la maglia dell’Inter.

Klaassen 5,5 : oggetto misterioso e rimane tale. Non convince anche se ha l’alibi di non aver avuto molti minuti per dimostrare (Sensi s.v.).

Carlos Augusto 7 : prima stagione in una big e primo scudetto. Si dimostra subito all’altezza con le sue sgroppate facendo rifiatare Dimarco. Fisicità e corsa al servizio della squadra, si riscopre duttile come braccetto di sinistra, non fa rimpiangere Bastoni quando quest’ultimo è ai box.

Thuram 8,5 : dopo un precampionato interlocutorio stupisce tutti. Il giocatore ideale per fare da spalla a Lautaro, un mix di corsa, fisico e piedi buoni. Assist e gol a profusione, la più bella sorpresa della stagione dell’Inter. Dettaglio non da poco: uomo spogliatoio.

Lautaro Martinez 9 : capitano e leader indiscusso della squadra. Capocannoniere del campionato, fino a febbraio è devastante. Ultimi due mesi in flessione ma ci hanno pensato gli altri. Ormai tra i più forti attaccanti in circolazione, le sue lacrime dopo il derby il simbolo della vittoria.

Arnautovic e Sanchez 6 : li accomuniamo perché alla fine il percorso è stato simile, tra infortuni e forma non impeccabile. Ci si aspettava di più da loro anche se in alcuni momenti hanno dato qualche segnale. Si poteva fare meglio ma i giocatori non si discutono e alcune giocate durante il campionato lo testimoniano. Peccato.

Simone Inzaghi 9,5 : l’artefice dello scudetto. Dal baratro della scorsa stagione ripresa con la finale di Champions League al capolavoro di quest’anno. La sua crescita in questi tre anni di Inter è evidente sotto tutti gli aspetti. Allenatore moderno che migliora ambiente e giocatori. La sua Inter gioca che è una meraviglia. Il suo primo scudetto in carriera è meritatissimo.

Glauco Dusso

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