L’ex attaccante si è spento all’età di 81 anni ad Arcugnano in provincia di Vicenza
Se ne è andato l’ultimo centravanti campione d’Italia con la maglia della Fiorentina, scudetto vinto nel ’69. Mario Maraschi in quell’annata contribui al successo finale siglando 14 reti e non saltò neanche una partita come il capitano Picchio De Sisti e il portiere Franco Superchi. Andò in rete l’undici maggio a Torino contro la Juve nello 0-2 con cui i gigliati si laurearono campioni d’Italia.
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In viola si adattò come prima punta dopo aver svolazzato come ala nelle esperienze precedenti. Non era un bomber ma un attaccante moderno, utile alla manovra. Si affaccia nel grande calcio con il Milan nella stagione 60/61, poi tre anni nella Lazio tra B e A. Nel 1964 la squadra neo campione d’Italia il Bologna punta su di lui e Maraschi indossa la maglia rossoblu con lo scudetto sul petto. Nel capoluogo emiliano ci rimarrà un solo anno. Si trasferisce nel Vicenza, dove vivrà una doppia esperienza intervallata dal periodo gigliato. Conclude nel Cagliari e nella Sampdoria la sua militanza in A. A Genova sponda blucerchiata il 17 marzo del 1974 realizza su rovesciata al 90esimo il gol del pareggio nel derby contro il Genoa. Maraschi di derby se ne intendeva avendo disputato anche le stracittadine di Milano e Roma.
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Per noi giornalisti è complicatissimo avere oggi dei rapporti umani con i giocatori attuali, per via dei procuratori, esclusive, club quasi blindati a livello di comunicazione, contrariamente a quanto avveniva diversi anni fa quando nascevano delle vere e proprie amicizie tra calciatori e appunto giornalisti. Pertanto è più facile intervistare telefonicamente o di persona ex giocatori e allenatori. Con alcuni nascono delle belle ‘amicizie’, ci si sente anche al di fuori della canonica intervista. Mario era tra questi. Da noi Maraschi era intervenuto due volte per il sito: per la prima intervista clicca qui, mentre per la seconda clicca qui, e in radio, con un collegamento in cui c’era anche il suo amico ed ex compagno di squadra Picchio De Sisti.
Queste è la bellissima frase che ha lasciato per noi:
‘Ho vissuto i miei momenti migliori nella Fiorentina e pertanto saluto tutti i tifosi ma in particolare quelli viola. Ringrazio voi per avermi trattato con gentilezza. Spero un giorno di incontrare Stefano ed Erika di persona’.
Ricordo il suo immenso dolore per la scomparsa della tanto amata moglie Oriella, ora vi siete riuniti in Cielo! Ciao Mario!
Il saluto di Erika Eramo:
“Ciao Mario purtroppo non potrò venirti più a trovare a Vicenza dove mi avevi invitato. Quest’anno -così infausto- non me l’ha concesso. Cercherò comunque di realizzare il nostro sogno di andare da Roby Baggio, tuo amico e mio idolo da sempre. Questa la mia promessa a te e a tutti i fans non solo della viola. Che gli angeli ti proteggano sempre. Ora sarai contento finalmente di nuovo a fianco di tua moglie Oriella”. Erika Eramo
La redazione si stringe al dolore dei familiari.
Fonti foto: LaNazione.it; Ebay.it; ViaggiNews.com
Stefano Rizzo