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Simone Padoin: “La migliore Juve l’abbiamo vista contro il Barcellona. Occhio al Milan”

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Abbiamo intervistato l’ex centrocampista bianconero. Con la Vecchia Signora ha vinto cinque scudetti consecutivi, due Coppe Italia e tre Supercoppe italiane. Punto cardine nello scacchiere prima di Antonio Conte e poi di Massimiliano Allegri venne definito un talismano per l’attaccamento alla maglia, l’impegno e duttilità dimostrata, anche adeguandosi a partita in corso. Nell’Atalanta giocò soprattutto da esterno jolly, con gli zebrati arriva a ricoprire tutti i ruoli del centrocampo. Con Massimiliano Allegri venne impiegato in una serie di partite da regista e altre addirittura da difensore nella retroguardia a tre. Dopo l’esperianza juventina ha militato tre anni nel Cagliari

Ieri un’altra brutta notizia ha scosso il mondo del calcio: la morte di Paolo Rossi, per tutti Pablito. Anche lei tra l’altro è molto legato al Vicenza, sua ex squadra. Cosa si sente di dire a riguardo?

Mi dispiace tanto. E’ stata una doccia fredda. Quest’anno si conferma ancora una volta nero per tanti motivi. Paolo era un campione unico e apprezzato universalmente, capace di unire tutte le tifoserie.

Che effetto fa giocare negli stadi vuoti causa pandemia?

Ho avuto modo di giocare solo nell’ultimo periodo in questa situazione decisamente surreale. Da quando ho smesso e guardo gli altri giocare in tv constato con rammarico che così perdono di fascino persino le partite di Champions. Non è una bella cosa per il movimento calcio, speriamo si sblocchi la situazione al più presto.

Come mai ha rescisso il contratto con l’Ascoli in B?

E’ successo ai primi di ottobre. La società voleva darmi una buonuscita per farmi andar via e ho valutato i pro e i contro. Avevo ancora un anno di contratto. Nella scelta sono subentrati altri fattori, di carattere familiare, perché moglie e figli erano rimasti a Bergamo.

Questa Juve allenata da Pirlo dove può arrivare in Italia e in Europa?

Può fare grandi cose. La migliore Juve l’abbiamo vista martedì contro il Barcellona. Quando decide di esprimersi al massimo coi suoi interpreti non ce n’è per nessuno. E’ un gruppo in parte nuovo. L’allenatore è completamente diverso da Sarri. Ci vuole solo un po’ di tempo in più per trovare le giuste connessioni.

Le avversarie più temibili per lo scudetto?

Inter, Napoli e Milan. I rossoneri sono snobbati, ma guardate la prova di forza a Napoli. Vanno tenuti d’occhio. La Juve rimane sempre e comunque la candidata numero 1.

La differenza tra Conte e Allegri?

Totale. Nella metodologia, nel rapporto coi giocatori, nell’interpretazione del gioco. Nelle loro differenze sanno essere entrambi vincenti e vincere conta.

Purtroppo però non si vince sempre. Visto che conosce molto bene Antonio Conte non ha trovato fuori luogo il suo comportamento nel post partita contro lo Shakhtar Donetsk nei riguardi di presentatrice ed opinionisti sky?

Non ho visto cosa è successo perché dopo sono andato a dormire. Ho solo letto qualcosina. Quello che è certo è che ormai Antonio è schiavo del risultato ed obbligato a vincere in campionato. Capisco la pressione psicologica del post gara. Le occasioni sono state create. Purtroppo persino Lukaku ci ha messo lo zampino, ma in questo caso nel senso inverso, parando con la testa un gol ormai fatto.

La sua stagione migliore in bianconero e la vittoria a cui è più legato? I compagni più forti con cui ha giocato?

La prima di Allegri. Ho giocato 35 partite, siamo arrivati in fondo alla Champions e abbiamo vinto campionato e Coppa Italia. La vittoria migliore è stato il primo scudetto inaspettato. Io sono arrivato a gennaio e me lo sono goduto da lì in poi. I più forti Gigi Buffon e Andrea Pirlo.

Ajax-Atalanta come le è sembrata? Dove può arrivare la sua ex squadra nonostante le recenti polemiche?

Ormai la Dea ha alzato l’asticella. Dimostra professionismo vero. Non metto bocca sulla situazione tra Gasperini e Gomez, anzi voglio sottolineare che si sia andati oltre gli screzi, passando meritatamente agli ottavi. E’ sensazionale tutto il percorso grazie alla mentalità cambiata.

Chi è favorita in B per puntare alla massima serie?

La Spal sta uscendo fuori alla grande.

Fonti foto: skysport.it e youtube

Erika Eramo

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