L’ex portiere, protagonista con l’Atalanta di una splendida cavalcata in Coppa delle Coppe nella stagione 1987-’88, ci fa rivivere quell’incredibile stagione e parla anche della grande impresa degli uomini di Gasperini, nella gara di andata di Champions League, concedendosi gentilmente ai nostri microfoni
Ottorino Piotti negli anni ’80 ha difeso i pali del Milan e dell’Atalanta.
-In questo momento l’Atalanta sta stupendo tutti quanti, speriamo che continui così.
L’altra sera ( Atalanta – Valencia 4-1 n.d.r.) hanno giocato a ritmi forsennati, quando si gioca a quei livelli è normale concedere qualcosa agli avversari, ma sono certo che al ritorno, con le ripartenze, l’Atalanta potrà fare ancora più male agli spagnoli –.
Era ovvio partire con un’analisi della grande impresa degli uomini di Gasperini, contro una squadra come il Valencia, ricca di giocatori importanti ma soprattutto dotati di un’esperienza internazionale di maggior rilievo.
Protagonista del match è stato, tra gli altri, anche Gollini ed allora chiedo subito a Piotti cosa ne pensa del suo erede in questo momento?
-E’ un portiere che si è costruito piano, piano.
Ha sempre fatto i passi giusti ed ora si sta consolidando come uno dei migliori portieri italiani, anche se per quanto riguarda la Nazionale, Donnarumma non è attaccabile –.
La sua Atalanta invece era una squadra diversa, pensavate di arrivare in finale di Coppa Italia?
-Arrivare in finale era inimmaginabile, avevamo altri obbiettivi, ma poi col passare dei turni abbiamo iniziato a crederci –.
In finale avete incontrato il Napoli di Maradona, Giordano e Bagni, contro quella squadra c’era poco da fare.
-Erano una corazzata praticamente impossibile da battere, non ho nessun rimpianto.
La nostra vittoria fu l’essere arrivati in finale –.
Da quella finalissima, visto che il Napoli vinse anche lo Scudetto, arrivò il pass per partecipare alla Coppa delle Coppe nella stagione successiva.
-L’approccio a quella competizione fu un po’ come quello alla Coppa Italia nella stagione passata, era un di più, quello che veniva andava bene.
La partita di Lisbona ci fece sognare, lì capimmo che saremmo potuti arrivare infondo e poi in quella gara feci anche un’ottima partita e nonostante le molteplici assenze ed un tifo molto caldo superammo il turno.
“A Bola” scrisse che eravamo gli eroi di Lisbona.
In semifinale siamo usciti, ma per quella sfida c’è molto rammarico: nella partita di andata prendiamo gol alla fine, al ritorno andiamo in vantaggio e poi cogliamo una traversa… ovviamente sarebbe stato tutto diverso.
Subiamo il pareggio, con il classico tiro della domenica e lì crolliamo, ma se fossimo arrivati in finale avremmo vinto la Coppa –.
Fonte foto: laprovinciadivarese.it
Firma: Alessandro Nardi
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