Home Interviste in Esclusiva Riccardo Maspero: “Lazio forte e competitiva, la sua arma è la spensieratezza”

Riccardo Maspero: “Lazio forte e competitiva, la sua arma è la spensieratezza”

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L’ex fantasista dice la sua sulla lotta scudetto: “Juventus e Inter hanno rose più lunghe, però i biancocelesti hanno entusiasmo ed è aumentata la loro consapevolezza”. Un pensiero su Gaucci: “Un presidente speciale”

ROMA – Il parere autorevole di Riccardo Maspero sulla lotta scudetto e non solo. Abbiamo intervistato l’ex fantasista negli anni ’90 e primi 2000 tra le altre di Cremonese, Torino e Fiorentina, oggi allenatore (ultima esperienza quest’anno alla Giana Erminio), che ha detto la sua sulle ambizioni della Lazio, le difficoltà del Torino e il proprio futuro e tanto altro. Ecco l’intervista completa.

Riccardo, erano anni che non si vedeva in Serie A una lotta a 3 per lo scudetto. Chi vede favorita?
“Juventus e Inter hanno una rosa numericamente più importante della Lazio, però i biancocelesti possono dire la loro fino in fondo. E’ una squadra con entusiasmo e spensieratezza, con un allenatore giovane e preparato, in passato hanno sbagliato ma è aumentata la loro consapevolezza”.

A proposito di Lazio, chi ha maggiori meriti?
“Tutti. La squadra è di qualità, Inzaghi ha gestito al meglio il gruppo e la società ha puntato a lungo termine sulla stessa rosa e sullo stesso allenatore. I risultati si vedono”.

Sui cugini della Roma invece, cosa ne pensa di Paulo Fonseca?
“Mi piace, sta proponendo idee e gioco interessante. E’ un bravo tecnico, bisogna lasciargli il tempo di lavorare e otterrà risultati importanti”.

Da un allenatore a un altro. Parliamo di… lei. Qual è il suo rapporto con i giocatori, in particolare con i più giovani?
“Posso parlare della mia ultima esperienza alla Giana Erminio. In estate avevamo puntato su una squadra giovane, con tanti ragazzi presi dalla D e promossi dalla Berretti. Sono durato 6 partite… C’è poca pazienza. Invece ai ragazzi bisogna dare l’opportunità di sbagliare, è attraverso gli errori che cresci e accumuli esperienza”.

Le piacerebbe in futuro allenare la Cremonese, squadra dove è cresciuto?
“Certo, è un sogno. Allenare in un posto dove conosci l’ambiente e la gente è un vantaggio. E poi Cremona è una piazza importante”.

Tra i tanti club dove ha giocato, la ricordano con grande affetto a Torino. Che ne pensa delle difficoltà dei granata?
“L’ho seguito e si vedono dei problemi. La difesa prende troppi gol. L’esonero di Mazzarri era l’unica soluzione per uscire da questa situazione, per Longo non sarà facile però è ben voluto dai tifosi”.

Chiudiamo con i presidenti. Lei ha avuto un’esperienza nel Perugia di Gaucci. Che ricordo ha di Luciano?
“Ho avuto la fortuna di andare bene con lui, era una persona speciale. I ricordi sono assolutamente positivi”.

E finiamo con Commisso. Lei che conosce Firenze, come valuta il suo impatto?
“Alla Fiorentina c’era bisogno di un cambiamento. Nonostante tutto quello che avevano fatto i Della Valle, la gente si era stufata. Commisso conosce ancora poco il calcio italiano e l’ambiente di Firenze, probabilmente ha bisogno ancora di tempo per capire”.

Fonte foto: ilmessaggero.it, ilfattoquotidiano.it, sportpiacenza.it

Francesco Carci

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