Ironia della sorte nella giornata di ieri l’annuncio della band britannica e quasi in contemporanea sono stati risolti gli ultimi problemi per il ritorno del belga che oggi è arrivato per le visite. Le canzoni del gruppo “spiegano” il rapporto tra mister e attaccante
Ieri un martedì 27 agosto denso di significati sia per la musica che per il calcio. Due sodalizi pesanti hanno dato fumata bianca. I fratelli Gallagher hanno annunciato la propria reunion per un tour nel 2025. Gli Oasis di Napoli, invece, sono Antonio Conte e Romelu Lukaku che dopo tre anni di separazione si riabbracceranno all’ombra del Vesuvio. Un rapporto quello tra mister e attaccante di feeling assoluto quando si tratta di calcio. Così come Noel e Liam, in quel di Manchester, lo trovano in ambito musicale. Noi che amiamo il pallone proviamo a spiegare il rapporto tra i due nuovi idoli partenopei con le canzoni del duo britannico.
Wonderwall (1995): “forse sarai tu quello che mi salverà” si legge nel testo di una delle canzoni più iconiche degli Oasis. È la speranza di Conte che vede Lukaku come il suo wonderwall, parola senza un significato preciso ma che rappresenta una sensazione, un qualcosa di davvero positivo. La stessa frase e lo stesso concetto si possono applicare all’attaccante belga. Proprio Conte è arrivato a salvarlo da una situazione al Chelsea che ormai era precipitata. Londinesi che lo avevano acquistato a peso d’oro e che adesso lo trattavano come il peggiore degli esuberi. Il suo allenatore del cuore è arrivato a tirarlo fuori dai guai per riniziare a vincere insieme, provando a sentire ancora quel wonderwall.
Don’t Look Back in Anger (1996): non guardarti indietro con rabbia sembrano sussurrare all’orecchio di Lukaku i fratelli di Manchester. Quest’ultimi tifosi del City che sembrano quasi sfottere il buon Romelu passato senza grande fortuna dallo United. Invece potremo pensare all’estate 2021 quando dopo uno scudetto stravinto con l’Inter Conte lasciava la barca che avrebbe perso qualche pezzo pregiato. Big Rom sedotto e poi abbandonato dal tecnico si sarà sicuramente risentito, decidendo di partire a sua volta. Ora però non c’è tempo per guardare indietro con rabbia, tutto è ormai appianato, le due strade si rincrociano per portare a casa nuovi titoli.
Stand by me (1997): una sensazione reciproca per il bene del Napoli. Lo starsi vicino aiuterà sia l’allenatore che l’attaccante a ritrovare il feeling con gol e vittorie. Uno dei dogmi di Conte è l’essere un tutt’uno come squadra, la presenza di un leader carismatico come Lukaku servirà anche per compattare l’ambiente con tutti i compagni.
Stop Crying Your Heart Out (2002): “smettila di piangere a dirotto” cantano gli Oasis. I detrattori di Conte gliela canterebbero a gran voce. Una canzone che per loro calzerebbe a pennello per il mister reo ogni tanto di lasciarsi andare a lamentele eccessive. Queste lamentele sono state spesse volte a tema mercato e sia ai tempi dell’Inter, quando lo chiese a gran voce, sia ora riguardavano soprattutto Romelu Lukaku. Quest’ultimo è il suo prototipo di attaccante, lo ha avuto a Milano e ora lo avrà anche a Napoli. Ora questo pezzo potrà cantarglielo de Laurentiis che visti gli sforzi delle ultime ore vorrà vedere i risultati sul campo.
Little by little (2002): chiudiamo con un pezzo che può essere un punto di partenza. Little by little, poco a poco. Napoli dovrà fidarsi di Antonio Conte che piano piano cercherà di trasmettere le sue idee. Ci vorrà tempo, col Bologna si è già visto qualcosa. L’arrivo del suo fidato centravanti aiuterà. Anche per lui inizia un periodo di preparazione che poco a poco, visto il suo fisico, lo porterà al top. La piazza è calda ma si fida di loro due. Quindi poco a poco sì, ma con una certa fretta.
Glauco Dusso