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Il metodo Guardiola

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Lo scrittore spagnolo Miguel Angel Violan analizza le chiavi del successo di Pep nel libro ‘Coaching Guardiola’

Pep Guardiola nei suoi quattro anni magici come tecnico del FC Barcelona ha offerto il miglior calcio al mondo, un gioco fatto di etica ed estetica, che sintetizzava la tradizione blaugrana delle ultime decadi formatasi grazie all’inestimabile lavoro degli allenatori Rinus Michels, Johan Cruijff e Frank Rijkaard. Un football basato sul possesso palla, sulla pressione continua per recuperare il pallone e la stretta collaborazione fra reparti: difensori che attaccano e attaccanti che difendono. Questo libro è basato sui valori imprescindibili del Pep: sacrificio, umiltà e impegno.

Guardiola ha saputo tirar fuori il meglio di sè e degli altri attraverso l’intelligenza, la sensibilità e la coerenza.

La società Barça fu creata da un cittadino svizzero Joan Gamper nel 1899. Pep ha ereditato le cose migliori amando il Barcellona sopra ogni cosa.

Guardiola ha insegnato ai suoi cosa significhi vincere ma anche perdere. Proprio le sconfitte ti insegnano a rialzarti e a comprendere poi quanto è difficile vincere. Il senso comune è alla base, si vince e si perde tutti insieme. Il triplete del 2009 è stato il coronamento di un lavoro eccezionale.

Anche la Spagna nel mondiale vinto nel 2010 ha proposto il modello Guardiola.

I meriti dei successi vanno attribuiti alla Masia, la cantera blaugrana. Una fabbrica di giocatori di grande talento, tra questi lo stesso Guardiola, poi Messi, Xavi e Iniesta su tutti.

Lo scrittore si accanisce contro il calcio-business che puzza di corruzione e che ha come sfondo i sentimenti delle persone che alla fine sopportano tutto questo per passione.

Stefano Rizzo

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