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I 10 campionati più al cardiopalma di sempre

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In questa fase stiamo vivendo un finale di stagione inedito causa covid ma ci sono comunque pochi colpi di scena nei trionfi, vogliamo invece raccontare le imprese indimenticabili che hanno segnato questo sport

“Pur non essendoci alcun dubbio sul fatto che il sesso sia un’attività molto più gratificante del guardare partite (nessuno zero a zero, nessuna trappola del fuorigioco, nessun dispiacere di coppa e sei al caldo), in condizioni normali non si generano sensazioni così intense come quelle che produce la vittoria di un campionato all’ultimo minuto, una cosa che ti succede una volta nella vita”

Frase tratta dal romanzo autobiografico di Nick Hornby Febbre a 90’

Serie A 1966/67 – I nerazzurri, già sconfitti nella finale di Coppa dei Campioni contro il Celtic , vanno a Mantova (già salvo) mentre la Juventus è di scena in casa contro la Lazio (che lotta per non retrocedere). L’Inter del tecnico Helenio Herrera ha un punto in più sui bianconeri. Entrambe le gare nei primi 45 minuti si concludono sullo zero a zero. Ad inizio ripresa si decide il campionato: al 47’ Bercellino porta avanti la Juve e ironia della sorte pochi istanti dopo a Mantova Di Giacomo, ex interista, tiri da fuori area e sorprende il portiere nerazzurro Sarti autore di una papera. La gara termina sull’uno a zero. La Juventus dell’allenatore Heriberto Herrera invece batte 2-1 (secondo gol firmato da Zigoni) la Lazio (che scende in B) e si laurea campione d’Italia.

L’errore di Sarti

Serie A 1972/73 – Il Milan capolista è atteso a Verona dall’Hellas, una formazione modesta, anche le seconde della classe giocano in trasferta ovvero la Juventus è ospite della Roma e la Lazio del Napoli. I rossoneri sono reduci dalla finale molto dispendiosa di Coppa delle Coppe vinta contro il Leeds e dopo mezz’ora sono sotto di tre gol e alla fine rimediano una clamorosa sconfitta per 5-3 mettendosi addosso l’etichetta ‘Fatal Verona’! La vecchia signora è sotto con la Roma ma ci pensano Altafini e Cuccureddu, a tre minuti dal termine, a ribaltare la situazione. La Lazio cede all’89esimo a Napoli (1-0). La Juve fa suo lo scudetto.

La ‘Fatal Verona’

Serie A 1999/2000 – La Lazio sconfigge agevolmente 3-0 la Reggina all’Olimpico, mentre la Juve che guida la classifica è impegnata a Perugia dove vive un pomeriggio drammatico a livello sportivo, con un nubifragio che obbliga l’arbitro Collina a sospendere la sfida. Tra diatribe infinite, dopo più di un’ora il fischietto di Viareggio decide di riprendere la partita. Il difensore dei padroni di casa Calori trafigge il portiere bianconero van der Sar. I tifosi biancocelesti dall’Olimpico ascoltano in silenzio Tutto il calcio minuto per minuto con i radiocronisti Riccardo Cucchi da Perugia e Bruno Genitli lì a Roma. A Perugia alle 18.04 l’arbitro Collina fischia la fine e la Lazio è campione d’Italia.

Gol di Calori

Serie A 2001/02 – Prima dell’ultima giornata l’Inter era in vetta alla classifica con un punto di vantaggio sulla Juventus e due sulla Roma. I nerazzurri del fenomeno Ronaldo cadono rovinosamente all’Olimpico contro la Lazio (4-2). L’Inter del tecnico Cuper va avanti due volte, (le reti di Vieri e Di Biagio sono riprese da Poborsky) e nella ripresa si materializza l’incubo. L’ex Simeone e Simone Inzaghi danno vita ad un clamoroso 4-2 per i biancocelesti che tolgono il tricolore da sotto al naso alla Beneamata che lo attendeva da tredici anni. Lo scudetto va alla Juventus (vittoriosa in trasferta contro l’Udinese, 0-2 reti di Trezeguet e Del Piero) e i nerazzurri perdono anche la seconda piazza a favore della Roma (che supera il Torino per 0-1).

Le lacrime di Ronaldo

Campionato inglese 1988/89 – Liverpool-Arsenal avviene nell’ultima gara di campionato. I gunners devono vincere con almeno due reti di scarto, in trasferta. I reds sono primi, hanno 2 punti di vantaggio e una migliore differenza reti. Nella prima frazione nessuna delle due squadre riesce a imporsi sull’altra. Al 6’ del secondo tempo sugli sviluppi di una punizione l’attaccante dell’Arsenal Smith insacca delicatamente all’angolo. Successivamente nell’ultima azione della partita nei minuti di recupero il centrocampista dell’Arsenal Thomas è un uomo solo contro i 42.000 dell’Anfield, contro il portiere Grobbelaar che gli si fa incontro come un avvoltoio, contro i difensori che cercano di rientrare a tutti i costi, contro i tifosi del Liverpool che stavano già festeggiando il titolo. Thomas colpisce la palla con la punta del piede destro e la manda in rete. È l’apoteosi per i gunners.

gol di Thomas

Premier League 2011/12 – Al Manchester City bastava portare a casa lo stesso risultato dei cugini e rivali del Manchester United per riportare il titolo nella parte celeste della città dopo 44 anni. Squadre appaiate al primo posto ma City con miglior differenza reti. All’ultimo turno i red devils vincono per 1-0 in casa del Sunderland. Intanto all’Etihad Stadium il City fatica a sorpresa contro il QPR. In vantaggio gli ospiti per 2-1. In casa United iniziano a vedersi i primi sorrisi, sembra fatta, ma nel calcio tutto può accadere: al 91esimo Dzeko pareggia (ma non basterebbe al City), poi a tempo quasi scaduto, al 93esimo, arriva il gol di Aguero su assist di Balotelli che fa esplodere di gioia mezza città e il tecnico del Manchester City Roberto Mancini.

La gioia di Roberto Mancini

Liga 1991/92 – Il Real Madrid deve conservare il punto di vantaggio nei confronti degli eterni rivali del Barça. Hierro e Hagi dopo mezz’ora portano i blancos sullo 0-2 a Tenerife. Sembra fatta ma non è così perchè il Tenerife ha la forza di ribaltare l’incontro, 3-2, e il Barça supera al Camp Nou l’Athletic Bilbao per 2-0, doppietta di Stoichkov. Blaugrana campioni di Spagna.

Terza rete del Tenerife

Liga 1992/93 – L’anno dopo un malefico calendario ha nuovamente imposto al Real Madrid la trasferta a Tenerife all’ultima giornata. Le merengues ci arrivano col solito punto di vantaggio sul Barcellona e se ne vanno col solito pugno di mosche. Stavolta, però, la sconfitta è ancora più netta: 2-0. Il Barça è di nuovo campione grazie all’1-0, con gol sempre di Stoichkov, in casa contro la Real Sociedad.

Il giocatore del Real Madrid Michel viene consolato dall’avversario

Liga 1993/94 – Terzo titolo di fila vinto dal Barcellona del tecnico Johan Cruijff sul filo di lana. All’ultima giornata il Deportivo la Coruna aveva un punto di vantaggio sui catalani e di conseguenza gli sarebbe bastato vincere per portarsi a casa il primo titolo della propria storia. In caso di arrivo a pari punti avrebbe vinto il campionato il Barcellona. Il Barça rimonta per ben due volte il Siviglia al Camp Nou per poi dilagare (5-2 reti di Stoichkov doppietta, Romario, Laudrup e Bakero). Il Deportivo sfida in casa il Valencia, ma lo 0-0 si prolunga fino ai minuti di recupero, quando viene assegnato il rigore per i padroni di casa. Il rigorista Donato è uscito dal campo, il campione Bebeto non se la sente. Dal dischetto si presenta il difensore Dukic che calcia male e centrale e il suo tiro viene bloccato dal portiere. Barça campione per la differenza reti migliore.

Dukic si fa parare il rigore

Bundesliga 2000/01 – Il Bayern sta tre punti sopra allo Schalke 04 e va ad Amburgo, squadra salva, mentre lo Schalke ospita lo Unterhaching. Lo Schalke va sotto, poi rimonta, in una girandola di emozioni incredibili, e alla fine vince 5-3. Ad Amburgo proprio al novantesimo i padroni di casa vanno in vantaggio. Sembra fatta per lo Schalke, con alcuni dirigenti e giocatori che festeggiano già il titolo (mancava da 43 anni) e i tifosi che invadono il campo. Purtroppo per loro non è così: un retropassaggio di un compagno, viene abbrancato con le mani dal portiere dell’Amburgo. Lo sciagurato gesto, comporta una punizione a due dentro l’area per il Bayern, al quarto minuto di recupero dei quattro concessi. Il pallone calciato dal difensore Andersson buca barriera e portiere e si insacca. Bayern campione.

Punizione vincente di Andersson

Fonti foto: CalcioMercato.com; CalcioWeb.eu; JuventusNews24.com; Arsenal.com; LaStampa.it; CalcioRomantico.com; JuniperSports; FutbolRetro.es; StorieFuorigioco.org; Sport24.gr;

Stefano Rizzo

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