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Gianni Di Marzio: “CR7 alla Juve saltò per Salas. Maradona firmò negli spogliatoi. Zaniolo non è Baggio ma…”

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Abbiamo intervistato l’attuale commentatore televisivo, tra i re del calcio mercato (nonchè papà del telecronista Sky Gianluca), ex allenatore di Napoli, Genoa, Lecce e Palermo, vincitore di due Panchine d’oro (col Catanzaro e Nocerina) e del premio veneto Gattamelata, chiedendogli qualche aneddoto gustoso sui giocatori da lui segnalati. Tra passato e presente non perdetevi questa gustosa chiacchierata…

Che ricordi ha delle promozioni storiche in B con il Catanzaro ed il Catania?

Con il Catanzaro ho perso lo spareggio a Terni contro il Verona. L’unico tiro in porta fu di Roberto Mazzanti che segnò. Finì 1-0. In quegli anni la squadra era l’emblema calabrese per eccellenza. La stagione successiva conquistammo la promozione in A. Prendemmo il centravanti Pietro Michesi, che oggi ha un ristorante. Mi ha invitato tante volte, ma non sono ancora mai andato a trovarlo. Grazie alla scalata nella massima serie ero in ballottaggio con Giovanni Trapattoni per andare alla Juve. La scelta bianconera ricadde però sul Trap.  Con il Catania invece feci gli spareggi a Roma contro Como e Cremonese. I catanesi si riversarono in 40.000 nella Capitale e fu un grande trionfo. Era il 1982-83, il secondo anno del Milan in serie B.

Con il Napoli raggiunse una finale di Coppa Italia e si qualificò per l’Europa con una squadra modesta. Perchè Corrado Ferlaino, allora, scelse Luis Vinicio?

Mi pugnalò alle spalle forse proprio perchè invidioso del mio successo. In quel periodo ero un profeta in patria. La gente mi adorava. Lui mi diede un premio in denaro per farmi rimanere. Poi l’anno successivo, al primo pretesto (era soltanto la seconda di campionato) mi sostituì con un amico nonchè testimone alle mie nozze, Vinicio appunto. Ero contento per Luis, un po’ meno per me, che avevo rinunciato ad andare altrove per accontentare il Presidente.

Lei, tra i tanti, scoprì Maradona. Da cosa venne stregato?

Su di lui servirebbe un’intervista a parte. Nel ’78 c’era il Mondiale  in Argentina ed io ero lì. Chiesi ad un tassista, che considero parte vitale di una comunità, chi fosse per lui il ragazzino argentino più bravo a giocare a calcio in quel momento. Mi fece il nome di Diego, che giocava all’Argentinos Juniors, squadra di Buenos Aires. Per andarlo a vedere agganciai il Direttore della Polisportiva, un calabrese di Aiello Calabro, un mio tifoso dai tempi del Catanzaro: Settimio Aloisio. Non riuscii a vederlo subito perchè Maradona, nonostante avesse 17 anni, irritato con Cesar Luis Menotti per non essere stato convocato tra i 22 del Mondiale, non si presentò. Lo incontrai a Villa Fiorito e non mi fece una bella impressione coi suoi capelli lunghi e trasandati (con me quel giorno venne Angelo Peschiaroli, amico del Presidente Lenzini). Poi lo vidi giocare e, dopo 3-4 azioni da grande giocatore, lo feci subito firmare negli spogliatoi, perchè temevo la concorrenza. Ferlaino poi non lo prese per 200 mila dollari. Diego parla tuttora sempre bene di me. Sa che sono stato il primo italiano a credere in lui e, appena mi vede, viene sempre ad abbracciarmi.

Segnalò due giovanissimi Messi e Cristiano Ronaldo alla Juve. Perchè non se ne fece più nulla?

Per CR7 era il 24 ottobre 2002 quando mi accorsi di lui allo Sporting Lisbona. Ero responsabile dell’area tecnica della Juve e andai per vedere Cristian Ledesma, ma a me piacque il portoghese. Dietro di me c’era la mamma. In campo faceva le stesse cose di oggi ed aveva 17 anni…impressionante! Gli feci fare le visite mediche a Torino. Era già pronto lo scambio Cristiano Ronaldo alla Juve e Marcelo Salas allo Sporting Lisbona. Quest’ultimo, poi, non volle più andare e sfumò l’affare. Messi invece lo vidi a Pereira. L’argentino era spesso in panchina. Il Barcellona aveva già messo gli occhi addosso al ragazzino. Alla Juve, comunque, ne ho segnalati tantissimi: Pato, Marcelo, Casemiro, Fernandinho, Cavani, Lavezzi…

Ha favorito l’arrivo di Ibrahimovic nella società bianconera. Come andò la trattativa?

Andai a vederlo all’Ajax e fui colpito dai suoi piedi brasiliani. Ero sicuro fosse giusto per la Juve. La società non era convinta perchè pensava non potesse coesistere con Trezeguet. Insistetti. Moggi si fidava molto di me e acconsentì.

Qual è il giocatore italiano con più talento in questo momento?

Fuoriclasse come Baggio, Corso, Rivera, Costacurta, Baresi, Maldini…non ne vedo. Uno dei pochissimi su cui puntare perchè ha grandi qualità di tecnica e coordinazione e può aspirare in futuro a certi livelli (se non si perde per strada) è Nicolò Zaniolo.

Ci può dire qualche nome di giocatore estero che può fare le fortune delle squadre italiane?

Non posso rivelarlo, altrimenti mi saltano le collaborazioni. Alzo il mio sederino e vado in giro in tutto il mondo per guadagnare (ride, ndr). Sono in trattative con il West Ham di Londra o altre società francesi. Vengo pagato dalle squadre per questo.

Quali sono i paesi che vantano ragazzi di ottime speranze, papabili futuri campioni?

In Europa Francia e Croazia in primis, ma anche Spagna. Fuori dai confini europei invece il meglio è in Sudamerica: Argentina, Uruguay e Brasile.

Che rapporto ha con suo figlio Gianluca, celebre giornalista sportivo?

E chi lo vede o sente mai (ride, ndr)!!! Sempre impegnato. E’ un bravissimo professionista e un figlio perfetto…anche se… che è bravo…dovrebbero dirlo gli altri.

E’ giusto il Pallone d’oro a Modric?

Giustissimo. Luka è una mente in mezzo al campo. Non è il classico play maker alla Casimiro. Fa i cross, gli assist…onnipresente davvero. Per quanto riguarda Mbappè e Griezmann hanno ancora tempo per conquistarlo. CR7 e Messi lo meritano ancora. Ricordiamo inoltre che, pur essendo un premio individuale, è associato anche al club in cui si milita.

Fonti foto: gazzetta.it, mediagol, dagospia, forzaroma.info e catania46.net

Erika Eramo

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