L’ex compagno di squadra ai tempi della Samp del nostro ct Roberto Mancini ci introduce ad Euro 2020 e analizza la girandola di allenatori che ha riguardato le big del nostro campionato
Fausto Pari negli anni ’80 è stato un centrocampista del Parma, della Sampdoria e del Napoli. Nella Samp vinse lo storico scudetto del 1991 e la Coppa delle Coppe. In quegli anni in blucerchiato c’erano anche l’attuale ct della Nazionale italiana Roberto Mancini e alcuni membri dello staff azzurro: il capo delegazione Gianluca Vialli e gli assistenti Attilio Lombardo, Giulio Nuciari, Fausto Salsano, mentre il vice Ct Chicco Evani approdò alla Samp l’anno dopo che Pari lasciò i blucerchiati.
Che sensazioni ha sulla Nazionale azzurra guidata dal suo ex compagno di squadra ai tempi della Sampdoria Roberto Mancini?
Positive. E’ stato fatto un percorso ottimo. C’è entusiasmo intorno a questa Nazionale. Mi aspetto che venga disputato un buon Europeo, poi vincerà una sola squadra perciò non è semplice fare pronostici.
29 anni fa, nel ’92, al Wembley Stadium di Londra, la Sampdoria, in cui militavate lei e Mancini, perse nei supplementari la finale di Coppa dei Campioni contro il Barcellona. Nello stesso stadio è in programma la finalissima di Euro 2020. Si immagina qualcosa?
Auguro a Roberto di arrivarci e di vincere questa volta. Le favorite sono sempre le solite: la Germania, la Francia, la Spagna, l’Inghilterra ma anche il Belgio, Nazionale però che non ha mai alzato una coppa. C’è tanta attesa perché è da un anno che aspettiamo questa competizione.
Come è cambiato il Mancio negli anni?
Rispetto a quando era giocatore ora è più riflessivo. La sua carriera da allenatore è cresciuta negli anni, sia in Italia che all’estero. In Nazionale si è rilanciato dopo le ultime esperienze non proprio felicissime.
Il valzer degli allenatori ha coinvolto quasi tutte le squadre più blasonate. Partiamo dall’addio di Antonio Conte all’Inter campione d’Italia con il conseguente arrivo in nerazzurro di Simone Inzaghi, quest’ultimo è l’uomo giusto?
Può fare bene, utilizza lo stesso sistema di gioco di Conte. Evidentemente sia Simone Inzaghi che la Lazio avevano voglia di novità, altrimenti non si spiega tutta questa indecisione da entrambe le parti.
Come giudica il ritorno di Max Allegri sulla panchina della Juve?
E’ un usato sicuro. Pirlo aveva poca esperienza ma ha centrato la qualificazione alla Champions e la sua Juve ha conquistato la Coppa Italia. Non è bastato in quanto la scommessa su di lui non è stata ritenuta azzeccata dalla dirigenza.
Si aspetta tanto da Josè Mourinho alla Roma?
L’allenatore più carismatico ha scelto una piazza caldissima. Ne vedremo di belle.
Ci saranno scintille fra il presidente del Napoli De Laurentiis e il tecnico Luciano Spalletti?
Sono due personaggi fumantini. Il valore del mister non si discute però bisognerà vedere che impatto avrà su tutto l’ambiente.
E’ rimasto sorpreso dall’arrivo di Gattuso alla Fiorentina?
Non me lo aspettavo. E’ l’allenatore adatto per rilanciare la viola. Ha idee e carisma.
Sarri riuscirà a far giocare bene la Lazio e a renderla sempre più competitiva?
Lotito lo ha voluto fortemente, è stata una trattativa estenuante. Il campo darà poi le risposte.
Chi vedrebbe meglio sulla panchina della Sampdoria?
Sono diversi i nomi che circolano. Si potrebbe puntare su un giovane. Mi auguro il meglio perché sono molto legato a questo club.
Fonti foto: Wikipedia.org; SportMediaset.Mediaset.it
Stefano Rizzo