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Fabrizio Lucchesi: “Luciano Spalletti è geniale nelle intuizioni ed è aggregante, questa Nazionale potrà essere protagonista”

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Il dirigente: “Non avere troppa pressione sulle spalle potrebbe essere un vantaggio per gli azzurri”

Passione del calcio ha intercettato telefonicamente il dirigente Fabrizio Lucchesi, il quale è stato il direttore generale dell’Empoli alla fine degli anni ’90 portandolo in A e salvandolo nella massima serie, tutto in compagnia di Luciano Spalletti in qualità di mister. Lucchesi successivamente, sempre come direttore generale, ha trionfato nella Roma nell’anno dello scudetto del 2001. Passa alla Fiorentina e grazie anche al suo contributo i viola in pochissimo tempo ritornano in A dopo il fallimento.

In quale posizione colloca la Nazionale italiana in questo Europeo?

Non è la favorita, ci sono indubbiamente selezioni più forti rispetto alla nostra. Abbiamo il vantaggio però di non avere la pressione addosso che hanno invece le squadre più accreditate alla vittoria finale. Siamo partiti bene, soprattutto nel primo tempo contro l’Albania abbiamo assistito ad un gioco sviluppato molto bene, possiamo arrivare lontano.

Cosa ha di speciale il ct azzurro Luciano Spalletti?

Luciano ha tante qualità, ha una visione del calcio geniale, è aggregante, pochi allenatori riescono ad unire il gruppo come fa lui. La nostra unione potrebbe fare la differenza.

Quale club ritiene che potrà avvicinarsi maggiormente all’Inter?

Saranno sempre le solite. Certo è ancora presto per stilare una griglia di partenza, però ho la sensazione che il prossimo campionato sia più combattuto rispetto agli ultimi due in cui la squadra poi vincitrice ha dominato fin dalle prime battute.

Il Real Madrid, dopo l’arrivo di Mbappe, sarà la super favorita nella nuova super Champions oppure non è detto che il Madrid riesca a trovare i giusti equilibri?

Il Real Madrid ha Ancelotti che è sicuramente tra i gestori migliori al mondo oltre ad essere un grande tecnico. Non è detto però che in questi tornei trionfi il club più forte, la vittoria finale dipende da tante circostanze.

Fino a che punto potrà stupire l’Atalanta dopo il successo in Europa League?

Senza nulla togliere al campionato vinto meritatamente dall’Inter ma la squadra che ha impressionato maggiormente nella scorsa stagione è stata l’Atalanta. Un trionfo europeo che non ha precedenti nella storia della Dea. La società bergamasca con valori economici diversi rispetto alle big è riuscita a raggiungere traguardi sportivi di assoluto livello. Nel club è presente una struttura molto organizzata, una identità ben precisa. Adesso poi l’autostima sarà cresciuta notevolmente.

Quali sono stati i momenti chiave dello scudetto della Roma nel 2001?

Un insieme di elementi. Il tricolore vinto dalla Lazio nella stagione precedente ha accelerato gli investimenti da parte del presidente Franco Sensi. Gli acquisti di Batistuta, Samuel e Emerson ne sono la prova. Mister Capello era una guida vincente ed aveva una rosa all’altezza. Fu un percorso stupendo, una squadra piena di campioni dentro e fuori dal campo. Con Totti nei suoi anni migliori e con Montella decisivo anche se entrava dalla panchina. Abbiamo vinto con grande merito ma non siamo riusciti a bissare il successo l’anno dopo, per certe piazze non è mai semplice ripetersi, nonostante avessimo ancora una ottima squadra.

I motivi principali per cui non ha proseguito la sua esperienza nella Fiorentina?

In serie A mi ero accorto che eravamo vessati, infatti poi scoppiò Calciopoli, ma non ero più in linea come negli anni passati con il modo di agire dei Della Valle, presi le distanza da loro e infatti purtroppo pure la Fiorentina poi fu penalizzata.

Cosa c’è all’orizzonte nella sua carriera?

In questa settimana lo scoprirete…

Fonti foto: BiancoRossi.net; ASRTalenti.Altervista.org

Stefano Rizzo

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