Home Editoriali EriKaffè last time – 7 anni in PDC

EriKaffè last time – 7 anni in PDC

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A Passione del Calcio ho trascorso dei momenti indimenticabili che porterò sempre con me. Ho costruito molto professionalmente ed umanamente. Queste righe sono un sunto ed un ringraziamento per voi

Quante cose realizzate con questo giornale! Tra ciò che porterò sempre nel cuore sicuramente non dimentico: i corsi di giornalismo sportivo e di giornalismo e marketing (ho fatto formazione ad un centinaio di ragazzi, soprattutto universitari) in cui chiedevamo i famosi “occhi della tigre”, le puntate radio e i live con ospiti prestigiosi, gli eventi di beneficienza tra partite e spettacolo (di cui sono stata ideatrice, conduttrice ed organizzatrice), le più di 500 interviste rimaste storiche (quella fiume di quasi due ore con quel mito di Zigoni memorabile!), il premio consegnato all’amico Angelo Benedicto Sormani, i circa 40 articoli e speciali sul mio idolo Baggio (e l’aver interagito con baggisti da tutta Italia e dall’estero), i regali ricevuti tra cui il mio ritratto che vedete in foto (grazie Paolo!) e la catenina con la foca monaca del Barcellona (da parte di Marco Nappi e Circuito Gioielli), la frase portafortuna che mi disse di getto Pablito durante la nostra prima intervista (“Tu in testa e gli altri dietro che ti succhiano le ruote”), i detrattori iniziali che poi sono divenuti primi sostenitori (in primis Massimo Mauro dapprima diffidente perché era difficile pensare ad una filosofa che scrivesse di calcio, ma divenuto poi un mio affezionato lettore).

Saluto Glauco, Luca, Sandro, Valerio ed Alessandro, i redattori rimasti, ma anche tutti quelli a cui in questi lunghi 7 anni sono rimasta più affezionata, in particolare Emanuele, Antonio e Giusy. Un saluto inoltre a Giorgio e Alessio. Tra le corsiste non dimenticherò mai la frase di Maria che mi disse di aver imparato più con me in 10 ore che in tre anni di università e la piccola Aurora, a cui ho fatto anche da psicologa e consulente di coppia. Ringrazio tantissimo Andrea, di una gentilezza e professionalità rara e, last but not least, Stefano, finalmente un giornalista veramente “outside the box” e non omologato. Altrimenti, e lui lo sa, questa collaborazione non sarebbe neanche potuta iniziare.

E’ giunta l’ora per me di cambiare perché ci sono nuove sfide che mi attendono, ma oggi concedetemi un po’ di tristezza. Come dice Baudelaire, di cui oggi ricorre il compleanno, “La mélancolie est l’illustre compagnon de la beauté. Elle l’est si bien que je ne peux concevoir aucune beauté qui ne porte en elle sa tristesse”, ovvero “La malinconia è della bellezza la nobile compagna, al punto che non so concepire un tipo di bellezza che non abbia una sua tristezza”. Ogni addio trafigge un po’ ma è l’unico modo a volte per evolvere. Grazie a chi mi ha letto, che sia solo una volta distrattamente o con più assiduità perché ha trovato qualcosa di speciale in me. Come avrete capito per me lo sport è cultura e si può parlare di calcio anche collegandolo a molto altro. Questa è la mia concezione della vita, quella di una connessione totale tra le arti. Scrivo perché, come dissi già qui, la penna è una spada che dispensa vibrazioni inaudite e solo chi segue la sua vocazione sopravvive con quella meravigliosa espressione di quando da bambini andavamo al Luna Park. Ora scendo dalla giostra “Passione del Calcio” e sono triste, ma mi aspetta presto un altro giro e una nuova felicità.

Erika Eramo

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