Se ne è andato a 85 anni lo storico vice di Fabio Capello ma anche allenatore del Milan e grande maestro di pallone
Italo Galbiati ha avuto una breve carriera da calciatore come mezz’ala, dal 1958 al 1967, seppur cresciuto calcisticamente nell’Inter, ha giocato una sola partita in nerazzurro, in Coppa delle Fiere. Ha esordito in Serie A nelle file del Lecco, totalizzando 43 presenze nella massima serie. La sua carriera da allenatore inizia nel 1967 con la Puteolana, club con sede a Pozzuoli, dove è però rimasto una sola stagione. Negli anni settanta riveste la carica di dirigente nell’Inter e lo si ricorda come scopritore di Walter Zenga. Negli anni ’80 torna ad allenare, a fasi alterne, la primavera del Milan e, per brevi periodi, come subentrante, anche la prima squadra dove totalizza, tra il 1981 ed il 1984, 21 panchine (20 in serie A ed una in serie B). La vera svolta per la sua carriera arriva con l’incontro con Fabio Capello del quale diventerà fedele vice allenatore seguendolo, dopo il Milan appunto, nelle esperienze con Roma, Juventus (collaboratore tecnico), Real Madrid e sulle panchine di Inghilterra e Russia. L’incontro con Capello lo ha probabilmente fatto entrare nella sua dimensione ideale, portandolo al ruolo a lui più congeniale, quello che gli permetteva di insegnare calcio. Galbiati era infatti colui che permetteva ai calciatori di migliorare nella tecnica individuale, attività in cui si applicavano anche tanti grandi calciatori nel pieno della loro carriera, tra i quali Franco Baresi. Ogni atleta che ha lavorato con lui gli è debitore per i suoi insegnamenti. Italo aveva una dote naturale che gli permetteva di entrare nella testa dei giocatori per migliorarne i piedi insegnando al meglio i “fondamentali” ma, certamente, non solo quelli.

Nell’incontro di Champions League le due squadre di Milan e Tottenham hanno rispettato un minuto di silenzio in memoria di Italo e giocato con il lutto al braccio.
Italo Galbiati in passato è intervenuto in radio nella nostra trasmissione e ci ha onorato con uno squisito messaggio, degno del suo stile e della sua signorilità: ‘Siete eccezionali perché sapete dare spazio a tutti in maniera ponderata. Come i grandi campioni che ho allenato: volete fare sempre la differenza. Il calcio è un gioco che fa divertire ma deve essere raccontato con giudizio e voi siete cauti e non sparate mai notizie false’.
Tutta la redazione di Passione del Calcio è triste per la perdita di un Signore del calcio e porge le condoglianze ai suoi cari.
Fonti foto: today.it; virgilio.it
Luigi A. Cerbara