E’ uno dei calciatori più forti di tutti i tempi, figlio del grande Valentino Mazzola. Alessandro, detto Sandro, bandiera dell’Inter e della Nazionale, Campione d’Europa nel ‘68 e Vicecampione nel Mondiale del ’70, ci ha parlato di chi vede favorito nel prossimo turno di campionato
Domani sarà un derby della Mole molto particolare con una Juve in difficoltà, a 11 punti dalla vetta e molto probabilmente senza Marchisio, a letto con la febbre. Il Torino parte per una volta favorito?
I derby per me sono sempre partite un po’ fuori dagli schemi. In genere chi non parte favorito fa la partita migliore. Stando così le cose ovviamente vedo superiore il Toro, che sta in forma.
Altro big match è Inter-Roma, miglior difesa contro miglior attacco…chi la spunterà?
Io mi giocherei la tripla. Scherzi a parte la Roma fino a qualche settimana fa per me aveva il miglior gioco del campionato, poi si è un po’ appannata. L’Inter non mi piace, ma è molto concreta e cinica, grazie all’impronta che le ha saputo dare Mancini.
Chi la sta stupendo in campionato nel bene e nel male?
Nel bene il Sassuolo, insieme alla Roma, anche se con qualche riserva ad oggi, come ho detto prima. Anche la Fiorentina non mi dispiace. Nel male il Milan.
Da una parte la Lazio che non ha mai perso in casa, dall’altra il Milan in piena crisi…riusciranno i rossoneri a sfatare domenica la fortunata cabala casalinga dei biancocelesti?
Secondo me no. La Lazio sta giocando un miglior calcio mentre il Milan dimostra poca personalità. I giocatori soffrono troppo la pressione mediatica. Il fattore psicologico incide parecchio.
Come vede la Nazionale per il prossimo Europeo?
Io non sono negativo come molti altri. Certo è vero che prima avevamo oltre 22 campioni e non c’era spazio per tutti. Ad oggi comunque possiamo vantare almeno 14-15 giocatori di alto livello.
Alessio Di Massimo, un 19enne che dall’Avezzano (serie D) andrà alla Juve a gennaio…non succedeva dai tempi di Torricelli. E’ un segnale positivo per i giovani italiani?
Finalmente sì. Basta prendere sempre gli stranieri. Bisogna seguire i nostri ragazzi tra i 16 ed i 19 anni, dargli fiducia e non abbandonarli, perché è molto facile perdersi quando si è agli inizi della carriera.
Lei ha alle spalle una famiglia di calciatori…qual è il segreto per avere una testa da campioni?
Sta nella voglia di allenarsi e di non smettere mai di far bene. Quando c’è l’appagamento arriva il momento del declino.
Erika Eramo