Prima dell’atteso incontro di stasera, l’andata dei quarti di finale Champions League, abbiamo intervistato chi ha potuto disputare un partita tanto importante. Abbiamo chiesto all’ex attaccante bianconero, famoso in campo anche per il suo gran spirito di sacrificio, cosa si aspetta dato che ha vinto con la Vecchia Signora sia il campionato che la Coppa dei Campioni. Non sono mancati i tanti ricordi della sua carriera, un pensiero per Paolo Rossi e un simpatico aneddoto su Giovanni Trapattoni
La Juve come può mettere in difficoltà il Real Madrid?
Non deve sbagliare niente ed essere attenta su ogni pallone, oltre ad avere i giocatori mentalmente e fisicamente apposto.
Come si ferma Cristiano Ronaldo, particolarmente prolifico contro i bianconeri?
CR7 è imprendibile. E’ uno di quelli che possono risolvere le partite da un momento all’altro. Speriamo, semplicemente, non sia in serata.
Che ricordo ha del suo Juve-Real Madrid agli ottavi di finale dell’86-87 quando, purtoppo, ai rigori vinsero i blancos?
Era una squadra davvero molto forte con Butragueno e Sanchez. Noi lo eravamo altrettanto. Come succede spesso in questi casi le partite vengono risolte su equilibri sottili, da calci piazzati o altre semplici occasioni. E’ stata già una grande soddisfazione poter giocare al Bernabeu una partita così importante.
In foto con l’ex attaccante dei blancos Jorge Valdano
Che differenze ci sono tra questa Juve e quella di Cardiff? Può vederla come una rivincita dello scorso anno? E’ d’accordo con Nedved che considera meglio affrontare il Real Madrid in un doppio confronto piuttosto che in una gara secca?
E’ un’opportunità per riscattarsi e dimostrare quanto sia cresciuta. Sono anni che la Juve sta facendo vedere a tutti quanto è forte. Sono d’accordo con Nedved che è meglio per noi l’andata e il ritorno.
Per la lotta scudetto considera chiuso il campionato?
Non è affatto chiuso anche se è alquanto proibitivo recuperare 4 punti alla Juve a poche giornate dalla fine.
Il compagno più forte con cui ha giocato in attacco?
Paolo Rossi senza dubbi, con cui ero in squadra anche a Vicenza. Ci integravamo davvero bene.
Un ricordo degli anni del Real Vicenza con Pablito e Fabbri?
Il mio gol in Coppa delle Coppe. Rientravo dopo tanto da un infortunio e sostituii proprio Paolo Rossi. Uscimmo purtroppo, ma fu un giorno ugualmente memorabile.
Fu quello il gol più bello della sua carriera?
No fu all’addio di Tacconi al Perugia, nella partita “Juve vs Il Resto del Mondo”.
Che ricordo ha di Giovanni Trapattoni?
Sarei banale a ripetere le stesse parole già usate da altri. Del mister non si può che parlarne bene. Un ricordo che fa capire molto di lui fu quando mi ruppi il crociato e mi faceva compagnia al campo sportivo Combi (dove oggi si allena il Torino) perché dovevo correre di prima mattina per recuperare. Uno così, che ha vinto qualcosa nella sua vita (ride, ndr), per stimolarmi faceva la corsettina con me.
Se deve salvare un’immagine dei suoi tanti anni in bianconero quale salverebbe?
Quando dal Genoa arrivai alla Juve. Quell’estate non ero partito in ritiro perché ero andato all’Olimpiade*. Fui accolto nello spogliatoio con un entusiasmo commovente da gente come Platini, Scirea, Cabrini, Tardelli, Boniek…come se fossi sempre stato uno di loro. Semplicemente indimenticabile.
* Era l’estate 1984. Fu selezionato da Enzo Bearzot. L’Italia olimpica arrivò quarta ai Giochi di Los Angeles.
Fonte foto: pianetagenoa1938 e wikipedia
Erika Eramo