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Franco Selvaggi: “Gattuso è l’allenatore dell’anno mentre Zenga ha fatto quasi un miracolo”

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Abbiamo intervistato lo Spadino che faceva girare la testa a Pietro Vierchowod. L’ex attaccante di Roma, Cagliari (dai rossoblu è stato inserito nella Hall of Fame), Torino, Udinese e Inter ci ha parlato della stagione appena conclusa. Non sono mancati i ricordi del Mondiale ‘82, in cui è diventato campione del mondo senza mai scendere in campo ma assicura: “Sarei stato decisivo quanto Pablito Rossi”

Lazio-Inter. Più meriti dell’Inter o demeriti della Lazio?

Un mix tra le due cose. I biancocelesti avevano la partita in mano. L’espulsione di Lulic non ci voleva. Ha pesato molto sulla gara. Purtroppo nel calcio moderno è così…le ammonizioni fioccano più facilmente e l’allenatore deve attrezzarsi e valutare bene chi togliere o meno. Ho fatto il docente in un corso per allenatori ed una delle tematiche che veniva fuori più frequentemente era appunto questa: la facilità nel dare ammonizioni nel calcio di oggi per privilegiare il bel gioco.

Cosa pensa delle squadre retrocesse? Ha temuto per il suo Cagliari?

Sono contento per il mio Cagliari che si è salvato, ma mi dispiace per il Crotone che ho avuto il piacere di allenare. Ho giocato con Zenga che, nonostante tutto, ha fatto tre quarti di miracolo, arrivando a giocarsi la salvezza all’ultima giornata di campionato.

Che ricordi ha dei derby in maglia granata contro la Juve?

Ho partecipato a 4 derby su 4. Di tre ho particolari ricordi. Il primo era il 27 marzo 1983 in cui andarono a segno Rossi e Platini, ma in 4 minuti ribaltammo il risultato. Finì 3-2 per noi. L’altro era il 23 ottobre 1983: andò in gol Dossena, pareggiò Cabrini e poi feci io il 2-1 della vittoria. La delusione più grande fu il 26 febbraio ‘84: dopo un mio gol segnò una doppietta Platini e perdemmo 2-1.

Chi l’ha stupita di più in questo campionato? Chi l’ha delusa?

Tutte hanno rispettato le aspettative. In positivo mi hanno colpito Atalanta e Milan per la rimonta. Gattuso è l’allenatore dell’anno perché ha fatto qualcosa di straordinario. Spesso gli emergenti non vengono presi in considerazione. Mi ha deluso un po’ il Torino di Mihajlovic.

Cosa fa Franco Selvaggi nel 2018?

Sono Capo Delegazione dell’Under 16. Peccato per l’altroieri: l’Under 17 ha perso la finale dell’Europeo ai rigori contro l’Olanda. Seguo le Nazionali giovanili e per noi vedo un futuro roseo.

Lei è in buona compagnia con Franco Baresi, Pietro Vierchowod, Beppe Dossena, Daniele Massaro e i portieri Ivano Bordon e Giovanni Galli. Tutti quanti siete diventati campioni del mondo senza scendere in campo. Quali sono stati i vostri meriti?

Ho disputato le partite di qualificazione. Abbiamo visto quanto siano importanti, dato che non ci siamo proprio andati al Mondiale quest’anno. Far parte dei 22 convocati è già un privilegio. Ero l’alternativa a Pablito, che poi ha avuto l’exploit che tutti sanno… Sarei stato decisivo anche io al posto suo. Poi ero in stanza con Tardelli, che soffriva di insonnia…grazie alla mia pazienza fece il gol che tutti sanno (ride, ndr).

Mancini è il l’uomo giusto per la Nazionale o preferiva un altro nome?

Con Roberto siamo amici. Esordì contro di me quando era al Bologna ed io al Cagliari. Sono molto contento per lui. Ci vuole il suo equilibrio in questo momento.

Come si è trovato nella serata organizzata per Gaetano Scirea?

E’ stato un bell’evento per onorare la sua grandezza come uomo e come calciatore. E’ fondamentale che tutti continuino a ricordarlo. Dal canto mio organizzo il torneo che porta il suo nome. E’ il più importante in Europa. Sono Presidente Onorario della “Coppa Gaetano Scirea – la lealtà nello sport”.

Fonte foto: tarantobuonasera, wikipedia.org, calciofanpage, villaggiolepalatine

Erika Eramo

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