Mentre altre Nazioni erano col fiato sospeso a vedere i sorteggi del Mondiale in Qatar ieri, noi ci troviamo oggi, senza eccessivi patemi d’animo, ad accontentarci di ben più effimeri piaceri, come l’ex derby d’Italia che andrà in scena domani sera
Juventus-Inter, ovvero la squadra che è per antonomasia l’antagonista numero 1 di tutte, l’eterna favorita prima dell’inizio del campionato contro la campionessa in carica che, fino a Natale, sembrava stesse ripetendo i fasti dello scorso anno, si ritroveranno “l’un contro l’altra armata”, costrette a vincere per non vedere Milan e Napoli in fuga. Ci rimane solo qualche big match a leccarci le ferite. Questo, poi, sarà l’ultimo scontro diretto fra le prime quattro (se escludiamo il ritorno di una delle due semifinali di Coppa Italia, quella tra Inter e Milan) con dei protagonisti indiscussi da entrambe le parti alle loro ultime battute finali: Dybala (andrà via dopo il mancato accordo col club per il rinnovo del contratto) e Chiellini (a giugno il ritiro) tra le fila bianconere, e Lautaro Martinez (in dirittura d’arrivo all’Atletico Madrid) e Perisic (destinazione Premier League, sponda Chelsea o Tottenham) tra quelle nerazzurre. Daranno ancor più il meglio di loro stessi (alla Juve anche per vendicare e quindi digerire il gol last minute di Sanchez in finale di Supercoppa) o invece subiranno il contraccolpo psicologico, soprattutto il primo che si è sentito in un certo senso rifiutato? Al campo l’ardua sentenza. A noi invece questa magra consolazione, ormai fuori dalla Champions e dal Mondiale, con l’unica flebile speranza che si chiama Atalanta in Europa League. Giusto una Dea potrà salvare l’italico onore offeso a livello internazionale…forse.
Erika Eramo
A mio parere in Italia manca totalmente l’intensità nelle partite che contano. Lo si nota chiaramente in ambito europeo, quando le squadre perdono sistematicamente, soprattutto contro team inglesi e spagnoli. Anche quando riescono a metterci il 100% (Un esempio con Liverpool – Inter), poi pagano miseramente lo scotto in campionato, arrivando totalmente scariche. Se i veri top player giocano in altri campionati, un motivo ci sarà…siamo diventati solo un campionato che serve da rampa di lancio per alcuni giocatori talentuosi. Purtroppo però, da noi arrivano anche giocatori che definire imbarazzanti è un complimento, e nel corso degli anni hanno abbassato notevolmente la qualità dei vari club (poi i risultati sono questi).
Concordo Andrea. Il nostro calcio è ormai finito. E.E.