Non sempre un grande giocatore diventa poi un ottimo allenatore, nel gruppo azzurro che vinse il Mondiale nel 2006 in molti hanno voluto affrontare la carriera da mister ma i risultati in generale sono negativi. A volte è giusto insistere? Solo il campo potrà dare una risposta definitiva per ora però analizziamo le varie situazioni in ordine alfabetico e di ruolo, prima gli ex difensori, poi gli ex centrocampisti e infine gli ex attaccanti
Fabio Cannavaro: Dope le esperienze in Cina e in Arabia Saudita in questa stagione è stato presente sulla panchina del Benevento in B, si è messo alla prova in Italia ma i risultati sono stati negativi e viene esonerato.
Fabio Grosso: Dopo varie delusioni nel Bari, Verona, Brescia, Sion con il Frosinone sta disputando la stagione del riscatto e guida la classifica in serie B.
Alessandro Nesta: E’ partito con l’esperienza negli USA per poi far ritorno nel nostro Paese in B con Perugia e Frosinone, con quest’ultimo sfiora la promozione in A. Non allena da due anni.
Massimo Oddo: Nel 2016 aveva portato il Pescara in A e la sua carriera sembrava potesse decollare, ma l’anno dopo arriva l’esonero, sempre sulla panchina del club abruzzese. Successivamente vive una breve parentesi in A con l’Udinese e poi in B con Crotone, Perugia, esperienza culminata con la retrocessione, Pescara e in C con il Padova. Ora sulla panchina della SPAL in B sostituisce De Rossi e cerca il riscatto.
Mauro Camoranesi: Inizia il suo percorso nella serie cadetta messicana, poi in Argentina nel club Tigre, di nuovo in Messico, poi in Slovenia, ma in generale non si mette in luce positivamente.
Daniele De Rossi: Un debutto da incubo sulla panchina della SPAL.
Gennaro Gattuso: Tre esoneri come biglietto da visita nel Sion, Palermo, Creta, di seguito porta in B il Pisa ma nella stagione successiva i nerazzurri sempre con lui in panca retrocedono. Nel Milan non lascia il segno, nel Napoli vince la Coppa Italia nel ’20. Quest’anno lascia il Valencia in cattive acque.
Andrea Pirlo: Verrà ricordato come l’allenatore che ha interrotto la serie di scudetti di fila della Juve, ben 9, nonostante sotto la sua guida i bianconeri conquistano la Coppa Italia e la Supercoppa italiana. In Turchia non brilla con il Karagumruk.
Alberto Gilardino: Partito dal basso con Pro Vercelli e Siena, quest’anno si trova un po’ a sorpresa sulla panchina del Genoa in serie B, venendo dalla Primavera rossoblu in sostituzione di Blessin. Dal suo arrivo il Genoa ha messo il turbo ed è secondo.
Pippo Inzaghi: Anche per lui, come lo è stato per Pirlo, il debutto è di quelli forti ovvero nel Milan. O parti subito alla grande tra i grandi o ti bruci, purtroppo per lui è la seconda ipotesi che si concretizza. Poi tanta gavetta per provare a tornare ai vertici, Venezia dalla C alla B, male nel Bologna in A, Benevento dalla B alla A ma dopo un solo anno e una buona partenza i giallorossi con Pippo in panchina tornano in serie cadetta. Ancora B con il Brescia e ora con la Reggina sognando la promozione in massima serie.
Diventarono mister anche diversi campioni del mondo 1982, tra loro solo Dino Zoff vanta una bella carriera, con il doppio successo, Coppa Uefa e Coppa Italia nel ’90, sulla panchina della Juve e l’Europeo sfumato proprio all’ultimo da ct azzurro contro la Francia nel 2000, poi Claudio Gentile e Marco Tardelli hanno trionfato ma solo a livello di Nazionale italiana U21.
Non hanno invece raggiunto le aspettative i vari Cabrini, Vierchowod, Antognoni, Dossena, Marini e Graziani.
Fonte foto: StoriediCalcio.Altervista.org
Stefano Rizzo