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Valerio Iafrate: “Spalletti sa già su quali giocatori puntare contro la Macedonia del Nord”

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Il Responsabile della Comunicazione degli Eventi Sportivi Rai ha analizzato in esclusiva per noi diverse tematiche. Il giornalista Iafrate nella sua carriera ha collaborato anche con la Gazzetta dello Sport, l’ANSA, Sky e ha seguito svariate edizioni delle Olimpiadi, dei Mondiali e degli Europei di calcio. Ha condotto in Rai il programma Zona 11pm

Che idea si è fatto sulle dimissioni dell’ormai ex ct azzurro Roberto Mancini?

E’ stata una scelta legittima ma di natura economica visto quello che percepirà come ct dell’Arabia Saudita. Ci saranno state anche delle frizioni tra Mancini e il presidente della FIGC Gravina ma nulla di irreparabile. Senza dubbio l’ex ct ha curato male la vicenda a livello di comunicazione.

Ritiene che Luciano Spalletti sia la persona giusta con il quale ripartire?

E’ un tecnico carismatico ma ancora non l’ho visto all’opera dal vivo a Coverciano, starò comunque a Milano il 12 di questo mese per vedere Italia-Ucraina e sicuramente avrò qualche elemento in più per giudicare. Probabilmente contro la Macedonia del Nord partirà con un blocco di giocatori che conosce meglio. C’è tanto entusiasmo e ciò è naturalmente positivo. Dobbiamo qualificarci per il prossimo Europeo senza commettere altri passi falsi.

Che impressioni ha avute su queste prime partite di campionato?

Le due milanesi sono partite bene, nel Milan i nuovi acquisti si sono messi in luce nella maniera migliore, l’Inter magari senza Lukaku e Dzeko farà qualche gol in meno rispetto alla scorsa annata ma è migliorata in altri aspetti, inoltre ha preso ancora più consapevolezza della propria forza nella finale Champions, è uscita sconfitta ma ha giocato alla pari del Manchester City. La Juve è apparsa compatta ma con delle difficoltà a sviluppare il gioco. Allegri potrà contare però su un Chiesa brillante. Il Napoli dovrà assimilare i dettami del nuovo tecnico, ci vorrà un po’ di tempo. La Roma logicamente ha deluso in questo scorcio iniziale.

Quale squadra potrebbe essere la sorpresa del torneo?

Il Bologna perchè è guidata da un buon allenatore quale Thiago Motta e ha operato bene sul mercato, pure la Fiorentina ha i mezzi per poter sorprendere.

Chi invece potrebbe deludere?

L’Empoli potrebbe rischiare più del dovuto. Lo zero nella casella dei gol fatti deve far riflettere.

In Arabia Saudita ieri si è chiuso il mercato. La Saudi League potrà diventare un campionato di alto livello?

Al momento è di un livello basso nel complesso e magari il progetto potrebbe ridimensionarsi in poco tempo. Dietro però c’è un grande disegno da parte di questa nazione per potersi affermare nello scacchiere internazionale come protagonista.

I suoi prossimi obiettivi di carriera?

Sono soddisfatto del mio percorso, cerco di dare il meglio ogni giorno per lasciare sempre una impressione positiva.

Lei è un docente universitario di Nuovi modelli di comunicazione nello sport e di Integrazione dei mass media presso l’Università LUMSA di Roma. Che consigli dà ai giovani che vogliono intraprendere la strada del giornalismo?

Consiglio di darsi da fare, di consumare le scarpe e anche il pc, a seconda delle situazioni. Ci vuole passione per il racconto. Il giornalismo è trasmissione delle emozioni e noi giornalisti sportivi siamo fortunati perchè spesso riportiamo notizie gioiose.

A proprosito, lei è anche un appassionato di enogastronomia ed è un runner dilettante. Come nascono questi interessi?

Mi piace sperimentare a tavola, cercare il giusto abbinamento tra cibo e vino, inoltre mi mantengo in forma partecipando alle mezze maratone.

Ci descrive il suo ultimo libro ‘L’ultmo tiro’?

E’ una raccolta di vittorie insperate in vari sport, di emozioni pazzesche. Delle volte nello sport come nella vita accade l’imponderabile. Gli sfavoriti devono accettare la loro debolezza e sfruttarla per divenire forti. E’ un elogio della grandezza, quella che è in ognuno di noi e in coloro che sembrano deboli. Ho raccontato cinque storie calcistiche: la vittoria dell’Uruguay sul Brasile nel Mondiale del 1950, quelle della Danimarca e della Grecia negli Europei rispettivamente del 1992 e 2004, lo scudetto sorprendente del Verona nel 1985 e il successo in Premier League del Leicester nel 2016.

Fonti foto: Linkedin.com; Kobo.com

Stefano Rizzo

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