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Serse Cosmi: “Lo sfogo di Conte è dovuto alla sua voglia di vincere”

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L’allenatore perugino vede ancora favorita la Juventus nella corsa al titolo, mentre si aspetta grandi sorprese nella lotta per non retrocedere

Il tecnico Serse Cosmi è intervenuto su passione del calcio per un’analisi sull’attualità e per un tuffo nel passato. Il mister tra le altre ha allenato il Perugia, il Genoa, l’Udinese, il Brescia, il Livorno, il Lecce e il Trapani.

Le sue esperienze più esaltanti?

Non nel calcio (ride ndr)… A parte gli scherzi, ho attraversato delle tappe iniziali straordinarie con il Pontevecchio, dalla prima categoria alla D, con l’Arezzo, dalla D alla C1, e al Perugia in A. Sono stato 5 anni nei primi due club e 4 nel terzo. Poi ho vissuto situazioni più rapide ma che mi hanno dato comunque molto dal punto di vista umano come Lecce e Trapani.

Quanto è cambiato il Serse Cosmi di 20 anni fa rispetto a quello attuale?

Tanto. Oggi mi sento molto più forte e preparato e infatti non alleno (ride ndr)! Ho accumulato parecchia esperienza ma inevitabilmente mi è scemata quella spregiuticatezza, quella ‘follia’ che avevo all’inizio.

I giocatori più forti che ha allenato?

Diversi e in più categorie. Nel Perugia: Materazzi, Baiocco, Giovanni Tedesco, Liverani, Ze Maria, Grosso, O’Neill, Miccoli; nell’Udinese Di Natale e Iaquinta; nel Livorno Cristiano Lucarelli; nel Lecce Cuadrado e Muriel; fino a Petkovic del Trapani.

I suoi allenatori punti di riferimento?

Mister Omero Andreani, un vero e proprio insegnante di calcio. Un precursore. Una bandiera della Ternana, sia come giocatore che come allenatore, ruolo ricoperto in tutte le categorie.

Tra la Juve e l’Inter chi ha più possibilità di vincere lo scudetto?

Un pochino più la Juventus. Basti pensare che Sarri toglie Cristiano Ronaldo per inserire Dybala. Conte invece ha avuto quello sfogo perchè ha capito che manca ancora qulacosa alla sua Inter per reggere il confronto con la Juve e lui vuole vincere.

Quali sono le squadre più a rischio retrocessione?

Mi sento che quest’anno una squadra blasonata retroceda, non so quale ma ci saranno delle sorprese.

Cosa le sta maggiormente piacendo in A?

Mi auguro di non vedere sempre le stesse cose. Negli anni ’90 andava molto il 4-4-2 con squadre corte e fuorigioco sistematico. Ora le piccole squadre tendono ad aggredire le difese delle grandi le quali aprono il gioco sui terzini che a loro volta lanciano sugli attaccanti al centro.

Fonti foto: GettyImages.it; Gazzetta.it

Stefano Rizzo

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