Abbiamo intervistato il Dirigente della Triestina, ex difensore di Torino, Napoli, Parma e Inter degli anni ’90, chiedendogli qualcosa delle sue ex squadre impegnate o che lottano per l’Europa League. Non sono mancate le osservazioni su Carlo Ancelotti, Gigi Simoni e l’avvicendamento Di Francesco-Claudio Ranieri
Le è piaciuta l’Inter contro l’Eintracht Francoforte in Europa League?
Lo 0-0 è sempre pericoloso. Peccato per il rigore sbagliato da Brozovic. I nerazzurri in casa potranno vincere. Sono comunque fiducioso.
Che idea si è fatto del caso Icardi?
Anche qui sono ottimista. Alla fine il buon senso porterà Mauro e la società ad un rinnovo contrattuale.
Sarà una pura formalità il ritorno a Salisburgo per i partenopei dopo il 3-0 in casa?
Non è mai pura formalità in Coppa. Nulla è scontato. Il Napoli, però, si è messo nelle condizioni di poter giocare come ama, visto che privilegia spazi aperti grazie ai giocatori dinamici e di qualità che ha tra le sue fila.
Le piace Carlo Ancelotti?
Certo. E’ stato anche il mio allenatore al Parma. Uomo di buon senso e di grande equilibrio.
E Gigi Simoni, suo mister sia all’Inter che al Napoli?
Una persona eccezionale di alti valori, difficile da eguagliare. Come Carlo ha un gran equilibrio.
Da ieri Claudio Ranieri è il nuovo allenatore della Roma. Se lo aspettava? Cosa ne pensa?
Mi spiace per Di Francesco che ha fatto un buon lavoro. Sono i giocatori che non hanno reso. Ranieri ha già allenato i giallorossi e sa bene a cosa va incontro. Conosce quanto la piazza sia difficile.
Il Torino ha qualcosa in più o in meno rispetto alle altre concorrenti per un posto in Europa League?
I granata sono in un gran momento per l’ottima condizione fisica. Il Toro è allo stesso livello delle altre compagini. Se la gioca con tutte.
E’ rimasto più legato al Torino, Napoli, Inter o Parma?
Sono affezionato a tutte le maglie con cui ho giocato. Ogni volta sul posto mi facevo tanti e nuovi amici. Quando si affrontano tra loro spero sempre che vinca chi ha giocato meglio, altrimenti confido in un pareggio.
Ci descrive con degli aggettivi i suoi ex compagni dell’Inter Javier Zanetti, Ronaldo, Roby Baggio e Andrea Pirlo?
Beh ha fatto una buona (ride, ndr) selezione. Icone, campionissimi, giocatori inimitabili. Tutti bravi e umili ragazzi. Più sei in alto e più non hai bisogno di ostentare. Sai come allenarti e parlare ai giornalisti. La strafottenza fa parte, semmai, delle categorie inferiori.
Lei è di Trieste ed ora è dirigente della Triestina. Come mai questa società, così come il Vicenza, nonostante più di 20 partecipazioni in serie A*, manca ormai da tantissimi anni nella massima serie?
Non me lo spiego. I motivi, credo, siano principalmente due: le difficoltà economiche e la mancanza di continuità dei Presidenti. Troppi avvicendamenti destabilizzano l’ambiente.
*La Triestina è dal 1959 che non è nella massima serie. Nereo Rocco è stato prima giocatore e poi allenatore della squadra. Il Vicenza invece non sale in A dal 2001. Tra le sue fila Vinicio ed i due Palloni d’Oro Pablito Rossi e Roby Baggio.
Fonti foto: varesenews.it, fcinter1908.it, Marzo Luzzani-Gettyimage e contrataque
Erika Eramo