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Il calcio non ha tempo da perdere

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Il tempo è denaro si dice e questo sembra essere il mantra delle società calcistiche che, ovviamente, pensano anche al business oltre che al rotolare del pallone e quindi calciatori ed allenatori che non ingranano in fretta, vengono allontanati per far spazio ad altri seppur senza alcuna certezza che un cambio serva o porti benefici

Ci sono molti modi di dire, anche antichi, come “Chi ha tempo non aspetti tempo” che sprona, appunto, a non tergiversare perdendo tempo, così da evitare il peggioramento di una data situazione. Questa tipologia di modi di dire, saggi o meno, valgono principalmente nel mondo degli affari, in un ambito insomma dove girano soldi ed il business è business! Il mondo del pallone è qualcosa di diverso e sembra che molti proprietari e dirigenti calcistici non comprendano appieno la delicatezza di certe situazioni dove il tempo è sì importante, ma non da togliere, bensì da concedere, anche qui ci sarebbe da mettere in risalto un altro detto famoso e cioè che “il tempo è galantuomo” dove il significato è chiaro, se si dà del tempo, si viene ripagati. Coloro che seguono il calcio sanno bene dove vogliamo dirigerci, perché nel panorama calcistico mondiale ci sono stati e ci sono innumerevoli esempi di calciatori ed allenatori che non sono riusciti a dare il loro apporto positivo in un ambiente per poi esplodere in un altro. Si potrebbe pensare a Andrea Pirlo e Clarence Seedorf ed al loro passaggio dall’Inter al Milan e alla carriera successiva che hanno avuto, dopo i primi balbettanti momenti nella società nerazzurra. Si potrebbe parlare di Edgar Davids che dopo un anno e mezzo deludente in rossonero, passato alla Juventus divenne un altro giocatore.

Parliamo ora del presente e partiamo da un altro ruolo fondamentale che è quello dell’allenatore. E’ sotto gli occhi di tutti ciò che è accaduto al CT della Nazionale, Luciano Spalletti, che dopo un europeo a dir poco deludente, sia sul piano dei risultati che su quello del gioco, era stato immediatamente messo sul banco degli imputati ed il solo verdetto possibile sembrava essere il suo allontanamento. Critiche anche feroci per la decisione invece di confermarlo e lasciarlo lavorare. Ebbene, i risultati sono lì a testimoniare, a certificare quanto azzeccata sia stata questa scelta. Sotto la sua guida e dopo pochi ulteriori mesi di lavoro, la nazionale azzurra ha ritrovato il bel gioco e la concretezza che l’hanno sempre contraddistinta. Qualcosa si è certamente inceppato nell’ultima partita di Nations League, ma un passo falso fa parte del “gioco” e può accadere in ogni momento. Il fatto indiscutibile è che la strada intrapresa dalla nostra nazionale, fa davvero ben sperare. Un altro ottimo esempio è senz’altro Raffaele Palladino che, sedutosi sulla panchina della Fiorentina, ha avuto un inizio balbettante dove la sua squadra non riusciva a graffiare. Sono arrivati tanti pareggi e qualche dubbio sulla vena realizzativa della sua squadra. C’era aria pesante intorno a lui, ma il tecnico campano ha saputo tenere duro ed apportare le giuste modifiche tattiche trovando la cosiddetta “quadra” ed ora la sua squadra vola in classifica e, seppur in coabitazione con Atalanta, Inter e Lazio è seconda ad un solo punto dal Napoli capolista. La Fiorentina di Palladino ha subìto sinora un sola sconfitta in 12 partite, anche questo un dato niente male.

Passiamo la palla ai calciatori e restiamo in casa viola, puntando i riflettori su Moise Kean, un ragazzo che ha sicuramente accumulato diverse esperienze seppur ancora relativamente giovane. Il classe 2000 ha trascorso alcune stagioni alla Juventus, Everton, PSG per poi tornare ancora in bianconero nell’agosto del 2021. Le successive tre stagioni non sono state esaltanti per Moise e, nota non di poco conto, l’ultima stagione a Torino è terminata con zero reti ufficiali all’attivo. Qualche infortunio di troppo e anche un carattere particolare, ne hanno sicuramente limitato la carriera. Voluto fortemente dalla Fiorentina e principalmente dall’allenatore Palladino, Kean approda in viola praticamente all’inizio della campagna acquisti 2024-25. Probabilmente aveva bisogno di essere un po’ coccolato, la certezza di un posto da titolare, essere spronato positivamente insomma. Grazie anche all’aiuto di Palladino che, come detto, lo ha scelto, è diventato perno centrale nel gioco della squadra, mostrando qualità che gli si riconoscevano già, ma che non era stato in grado di mettere in campo con continuità cosa, questa, che gli era sin qui mancata. Aveva fatto bene anche a Parigi, con colleghi di reparto quali Neymar, Mbappè, toccando livelli alti anche in Champions League. Probabilmente deve ancora migliorare tecnicamente, crescere nel modo di fare reparto e giocare ancor di più con e per la squadra, ma potrebbe essere finalmente arrivata la svolta di cui aveva bisogno.

Un altro calciatore, un figlio d’arte, ha avuto bisogno di tempo, tanto tempo, prima di essere in grado di mostrare le sue doti, di “metterle in campo”. Stiamo parlando di Daniel Maldini che, dopo diverse stagioni in chiaroscuro, sembra aver trovato la sua dimensione. Arrivano lodi da tutte le parti per Daniel che, nella sconfitta contro la Francia, ha incamerato il secondo gettone in azzurro (Daniel Maldini ha esordito in nazionale a Udine il 14 ottobre 2024, nello stesso stadio dove suo padre, il 20 gennaio 1985, ha debuttato in Serie A con il Milan all’età di 16 anni). Intorno a lui ci sono anche tante voci di mercato e, insomma, il suo nome comincia a girare parecchio. Il CT azzurro Spalletti dice che in lui vede l’eleganza dentro la sostanza e la capacità di creare gioco. Lo aveva detto papà Paolo, solo qualche mese fa, che ci sono calciatori che esplodono immediatamente ed altri che invece hanno un percorso di crescita lento. Sta di fatto che Daniel è cresciuto molto anche fisicamente e, probabilmente, deve ancora lavorare a livello mentale per gestire i momenti cruciali in cui bisogna saper fare la scelta giusta, ma sicuramente la sua strada è finalmente in discesa.

Fonti foto: lamenteemeravigliosa.it; alamy.it; 90min.com; tuttomercatoweb.com

Luigi A. Cerbara

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