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Francesco Toldo: “Festeggio godendomi la vita senza fretta. Sosteniamo gli azzurri come abbiamo fatto durante l’Europeo”

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Intervista effettuata col vento in poppa visto che uno dei portieri più amati di sempre è stato intercettato mentre andava in scooter. Una metafora che ben lo rappresenta. Il vento del talento, unito a un pizzico di fortuna, lo hanno portato a diventare un mito non solo per i tifosi viola e nerazzurri, ma per tutti gli italiani, facendogli scalare le vette del successo. Indimenticabile e suggestiva la semifinale in casa degli olandesi nell’Europeo del 2000, una saracinesca semidivina a contrastare l’infernale bolgia orange di uno stadio intero. Tutti i trofei vinti (5 scudetti, 5 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane e una Uefa Champions League), giusti riconoscimenti di una favolosa carriera, sono poca cosa in confronto alla purezza d’animo dell’uomo dai valori importanti, dedito alla famiglia e lontano dalle frenesie odierne. La sua vita ora è da gustare “very slowly”. Molto lentamente, infatti, vi consiglio di leggere le risposte nel giorno del suo 50esimo compleanno…

Ritiene che Simone Inzaghi abbia ormai trovato un assetto vincente e pertanto che sia l’Inter, campione in carica, l’avversaria numero uno del Napoli per la lotta scudetto? Non c’è il rischio, invece, che il Milan si afflosci come successo lo scorso anno?

Inzaghi sta facendo un ottimo lavoro. Lo dimostrano sia la classifica che il gioco. Ci sono delle difficoltà ovviamente. Non bisogna pertanto abbassare la guardia, ma tenere alta la concentrazione. Sta alle capacità intellettive dei giocatori capire come muoversi. E’ impossibile prevedere quello che succederà ai rossoneri. Il calcio è un gioco di squadra, non individuale come il tennis dove un minimo di previsione in più può esserci. Non mi piace mai giudicare e soprattutto guardare in casa d’altri. Di sicuro al momento Inter e Milan, insieme al Napoli, hanno qualcosa in più delle altre.

Cosa manca alla Fiorentina per essere più competitiva nonostante il buon lavoro di Italiano e i gol di Vlahovic?

Preferisco accentuare il lavoro positivo, anche perché i difetti li hanno tutti. Spero la società faccia sempre meglio. Non seguo le singole partite ma credo che la viola stia facendo un bel gioco in generale.

Donnarumma nei giorni scorsi ha ricevuto il prestigioso premio Jasin come miglior portiere dell’anno. Alla luce dei fatti crede abbia fatto la scelta giusta andando al PSG dove si gioca il posto da titolare con Navas?

Non giudico mai l’operato degli altri. Se ha fatto quella scelta avrà valutato bene pro e contro. Più che una critica o apprezzamento il mio desiderio da bambino era vedere il talento italiano esprimersi possibilmente in Italia. Magari più avanti si ri-realizzerà…

Visto che conosce bene Roberto Mancini -avendolo avuto come mister sia alla Fiorentina che all’Inter- come crede preparerà i playoff validi per la qualificazione al Mondiale in Qatar del 2022?

Lo conoscevo bene 15 anni fa. Le persone cambiano nel tempo. Quello che dico sempre di lui è che insegna molto bene a giocare a calcio ed ha una gestione del gruppo eccezionale. Purtroppo nelle ultime gare è mancata la fortuna. I ragazzi sono splendidi e so che si impegneranno al massimo per poter giocare il Mondiale. Devono affrontare le partite senza paura, con quell’atteggiamento positivo che avevano durante l’Europeo. Sta a noi, poi, crederci e sostenerli come questa estate.

Oggi compie 50 anni, un bel traguardo. Come vede la sua vita da qui in avanti? C’è uno sport che pratica o una passione in particolare di cui vuole parlarci?

Dal calcio mi sono staccato. Ho fatto il giocatore ed il dirigente. Adesso voglio vivere sereno e felice, senza seguire le regole della società frenetica, godermi in pieno le sensazioni, avendo nel cuore i valori che mi hanno insegnato i miei genitori tra cui in primis quello dell’onestà. Professionalmente sono diventato un imprenditore nel settore delle costruzioni. Mi dedico il più possibile alla famiglia. Vado in bicicletta ma non per avere tre chili in meno. Voglio tenermi in forma nel senso di salute del fisico e soprattutto della mente. Farmi i passi dolomitici in bici è sinonimo di libertà.

Se non fosse diventato il grande portiere che tutti conosciamo cosa avrebbe fatto nella vita?

Avrei seguito le orme di mio padre, ovvero il tabaccaio. Era già quello che avevo iniziato a fare.

Con rispetto per i tabaccai per fortuna che non lo ha fatto, altrimenti non avremmo potuto conoscerla e apprezzarla tra i pali in un’epoca di grandissimi portieri. Non crede che se giocasse oggi con il portiere che fa spesso partire la costruzione dal basso avrebbe avuto maggiore gloria?

No perché 20 anni fa le regole erano diverse e gli insegnamenti non come oggi. Noi eravamo piuttosto legnosi coi piedi.

C’è un grande rimorso che ancora le brucia? E qualcosa di piacevole come contraltare a quel rimorso?

Un rimorso vero non lo so, perché ho avuto una felice carriera. Forse non ho vissuto benissimo gli ultimi anni all’Inter, visto che ero in panchina, ma li ho accettati perché il calcio non è espressione individuale, bensì condivisione, quindi rifarei la stessa scelta. Non è perciò propriamente un rimorso, più un ricordo agrodolce. Piacevoli gli scherzi di tutti i tipi con i compagni, per non parlare dei gavettoni (ndr, ride). C’erano dei veri pazzi scatenati in squadra. Mi divertivo a fare le regole per poi infrangerle insieme.

(Photo by Henri Szwarc/Bongarts/Getty Images)

Dopo Euro 2000 poteva andare a suon di milioni all’estero. Cosa la spinse a restare?

Non sono andato all’estero in primis per la famiglia. I bambini erano piccoli. In secondo luogo perché per me l’Inter è una delle squadre più forti al mondo. Era già un onore essere il portiere nerazzurro.

Quale messaggio vorrebbe dedicare ai tifosi che le vogliono bene da sempre?

“La mia è stata una favola vissuta di pari passo con voi. Amate i giocatori di oggi come amavate noi in campo”.

Ancora tanti auguri a ToldONE. Anche nel suo giorno speciale il pensiero è sempre indirizzato agli altri.

Per i fans che volessero rileggere l’intervista effettuata 4 anni fa:

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Fonti foto: violanews, corrieredelveneto, calcionews24, quattrotretre (Getty Images)

Erika Eramo

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