La nazionale dei tre leoni andrà a Berlino a giocare la sua seconda finale europea consecutiva. Arrivata a questa semifinale non giocando benissimo e lasciando lungo il percorso molte perplessità anche sulla sua concretezza, si ritrova nel momento decisivo a giocare una partita gagliarda e qualitativamente di alto livello, recitando insomma la parte che le compete. Adesso affronterà le furie rosse per il trofeo e lo farà probabilmente da sfavorita, soprattutto per il “solito” bel calcio espresso dagli iberici
Teatro di questa semifinale è stato il Westfalenstadion, costruito nel 1974 in occasione del Mondiale tedesco e dove si giocò, tra le altre, Olanda-Brasile, vinta 2-0 dagli Orange che approdarono alla finale poi persa contro i padroni di casa. Buon auspicio insomma per i Paesi Bassi e la partita sembra indirizzarsi anche bene dato che, dopo i primi minuti di studio, arriva il fulmine a ciel sereno che li porta in vantaggio. E’ Xavi Simons che al 7′ insacca nell’angolino con un tiro da fuori area che ha del pregevole e del fortunato. Spregiudicato, amante del bel calcio, presuntuoso, tanti sono gli aggettivi che si enunciano quando un tecnico, come in questo caso Ronald Koeman, schiera una formazione particolarmente offensiva. Certamente il goal ad inizio partita sembra proprio dargli ragione. Purtroppo per la formazione olandese, la serata non è di quelle giuste per diversi motivi e le avvisaglie arrivano sotto varie forme, a cominciare da un intervento in area di Denzel Dumfries su Harry Kane che causa il rigore del pareggio messo a segno dal capitano inglese al 18′. Va segnalato però, per dovere di cronaca, che il tocco che fa giungere il pallone nei pressi di Kane sembra essere un colpo di mano di Saka, non rilevato dal VAR. L’Inghilterra ritrova finalmente il suo ritmo e fa la partita e solo un miracolo di Dumfries che salva sulla linea al 23′ ed il palo esterno su tiro di Phil Foden al 32′ evitano il sorpasso. Nel mezzo ancora protagonista Dumfries che scheggia la traversa al 30′ con un colpo di testa in seguito a calcio d’angolo, ma il goal e la traversa, orange, sono solo due fiammate che non spezzano il ritmo inglese che chiude il primo tempo con il 60% di possesso palla (sarà lo stesso a fine gara).
Nel secondo tempo il copione non cambia, anche se gli olandesi sembrano un tantino più convinti e al 65′ chiamano ad una parata “pazzesca” Jordan Pickford, uno dei portieri migliori in assoluto per quanto concerne le statistiche di tutti i campionati europei sin qui disputati. Però, come detto, il copione è quello della prima frazione ed è sempre l’Inghilterra a tenere le redini del gioco. Quindi il “classico” lampo dell’Olanda che però torna a recitare la parte che la serata le ha assegnato, quella dello sparring partner! Al 79′ goal annullato a Saka, azione viziata da un fuorigioco. Al 80′ il tecnico inglese Gareth Southgate mette fuori in un colpo solo Kane e Foden sostituiti da Cole Palmer e Ollie Watkins. Nella mente dei più si saranno create idee quali: cambi sbagliati; fuori il Capitano, rigorista, trascinatore e il giovane fuoriclasse con inventiva, estro, fiuto del goal? Il tecnico inglese ha ricevuto moltissime critiche per il poco coraggio, per i cambi sbagliati o in ritardo, effettuati nelle precedenti gare di questo europeo e, forse, avrà trovato il coraggio di cambiare l’impensabile. Questa volta però il coraggio lo ha avuto e anche tanto e i cambi hanno dato i frutti da lui sperati. E’ stato infatti l’attaccante dell’Aston Villa Ollie Watkins a decidere la partita al 90′, insaccando un diagonale perfetto a seguito dell’assist di… sì, proprio lui, l’altro subentrante Cole Palmer. Southgate eroe, almeno per una notte.
Sarà quindi Spagna-Inghilterra la finale del Campionato Europeo 2024, domenica 14 luglio alle ore 21.00. L’Inghilterra non vorrà fallire, per la seconda volta consecutiva, l’appuntamento con la conquista del titolo continentale che manca nella sua bacheca. La Spagna forte delle sue 6 vittorie su altrettante gare in questo torneo e della giovane età della sua formazione che garantisce non solo classe, ma anche tanta fame di vittorie, tenterà senz’altro di aggiungere un ulteriore titolo ad un curriculum già ricchissimo.
Fonti foto: lettera43.it; Sky.it; ilfattoquotidiano.it
Luigi A. Cerbara