Ci si aspettava un ben diverso esordio della Viola in Europa, ma agosto è il mese delle sagre e al Franchi è andata in scena quella degli errori. Kayode in giornata no
Era iniziata anche peggio lo scorso anno, con la sconfitta esterna con il Rapid Vienna (1-0) e sappiamo tutti sin dove è poi arrivata la Fiorentina (e se non c’è due senza tre…). Gli ungheresi non sono venuti in Italia per fare da sparring partner, ma gli errori dei gigliati, Kayode su tutti, ne hanno sicuramente facilitato il compito, tanto che al 12′ si era già sotto 0-2 (rigore di Nagy al 9′ e rasoiata di Soisalo al 12′). La Viola tenta di riorganizzarsi e pian piano comincia a macinare gioco, ma bisogna aspettare tutto il primo tempo per veder arrivare lo squillo giusto ed è di Sottil che accorcia al 45+3′. Il secondo tempo è tutto casalingo, o quasi, e fioccano le occasioni sino ad arrivare ai goal di Martinez Quarta al 67′ e Kean al 75′ che portano in vantaggio i Viola che però si siedono e concedono altre occasioni agli ospiti, sino al pareggio beffa al 89′ col colpo di testa di Golla. Una Viola incerta, quasi confusa e alla ricerca della propria personalità. Certamente la rosa ha subìto tanti cambiamenti e la situazione di Nico González non aiuta, anche il tecnico era all’esordio, quel Raffaele Palladino che tanto bene ha fatto a Monza e che, nel post partita, è parso quasi si sentisse già sulla graticola. Nelle interviste del dopo gara, il tecnico, ha chiesto più volte l’aiuto della società, sottolineando che è risaputa la carenza di organico, soprattutto in difesa e sulle fasce. La Fiorentina insomma è ancora un cantiere aperto. Certamente l’avversario non era dei più temibili, ma a noi la Viola non è dispiaciuta totalmente e, probabilmente, è questione di tempo, ma le potenzialità per fare bene ci sono tutte, ancor più se arriveranno i rinforzi richiesti e sui quali la società sta già lavorando.
Fonte foto: agi.it
Luigi A. Cerbara