L’ex difensore ha partecipato al 40esimo anniversario del mancato scudetto viola e ci ha raccontato il suo punto di vista di quell’annata
Armando Ferroni è stato intervistato da passione del calcio. Ferroni ha militato tra gli anni ’70, ’80 e ’90 nella Fiorentina, nell’Avellino e nel Genoa.
Si aspettava questo cambio di proprietà, da Elliott a Cardinale, nel Milan?
Le voci giravano già prima che i rossoneri conquistassero lo scudetto, il tricolore ha valorizzato la trattativa. Ormai diversi fondi americani investono nel nostro calcio.
L’Europa conquistata rappresenta una partenza per la Fiorentina oppure reputa che il progetto viola non stia comunque decollando?
Deve essere un punto di partenza dopo vari anni di sofferenza. La squadra ha raggunto l’obiettivo minimo disputando comunque un ottimo campionato. Si sono gettate le basi per una crescita.
Gli errori più pesanti che ha commesso il Genoa retrocesso in B?
C’è stata troppa euforia da parte delle nuova proprietà americana, hanno voluto dare subito un volto internazionale al club scegliendo Shevchenko come allenatore, risultando essere un errore grave. Diamo adesso tempo alla società rossoblu perchè si può costruire un progetto vincente anche partendo dal basso.
Quest’anno a Firenze si è riunita la Fiorentina che sfiorò lo scudetto nel 1982 per il 40esimo anniversario. Che ricordi porta con sè di quell’annata?
E’ stata un’occasione per incontrare vecchi compagni che non vedevo da quasi 40 anni. Abbiamo perso lo scudetto in modo particolare perchè il gol di Graziani contro il Cagliari nell’ultima giornata era regolare (la partita finì 0-0). Senza guardare in casa di altri sarebbe stato più giusto lo spareggio contro la Juve e avremmo vinto!
I giovani difensori migliori in serie A?
Vasquez e Ostigard del Genoa, de Ligt della Juve, Zalewski della Roma. I giovani italiani anche sono bravi ma sono chiusi da troppi stranieri non all’altezza.
Invece i migliori giovani tecnici nella nostra massima serie?
Dionisi e Italiano, si vede la loro impronta sulle rispettive squadre.
Il Monza del patron Silvio Berlusconi e del dirigente Adriano Galliani fin dove si potrà spingere in A?
Sono due ‘volponi’ del calcio. Se investono bene potranno raggiungere grandi traguardi. Il primo anno però sarà di assestamento.
Fonti foto: FirenzeViola.it; Ebay.it
Stefano Rizzo