Soprannominato ‘Le Roi’
Michel Francois Platini,nacque il 21 giugno 1955 a Joeuf in Francia.
Artista e genio del pallone, inizia a tirare i primi calci seguendo il papà Aldo, capitano della squadra del Jovincenne, nei suoi allenamenti e partite. Con il passar del tempo Michel affina la propria tecnica ed arriva a giocare in prima squadra presso il club di Joeuf. Poi, in pochi mesi il nome di Michel Platini è sulla bocca di tutti i migliori selezionatori.
Il 31 maggio 1979, il ‘Re del calcio piazzato’, così chiamato per le sue micidiali e precisissime punizioni, gioca la sua ultima partita con il Nancy, segnando due gol contro il Lille; firma il contratto con il Saint-Etienne. Nel 1981 ottiene per la prima volta il titolo di Campione di Francia in occasione dell’ultima partita di campionato contro il Bordeaux; il risultato finale è di 2-0, Platini è l’autore delle due reti: un eroe per la città. Nel 1982 guida la Francia al quarto posto del Mondiale spagnolo, rivelandosi uomo partita nella tremenda semifinale persa contro la Germania Ovest a Siviglia. Dopo aver brillato durante la competizione mondiale spagnola, il numero 10 della Francia viene ingaggiato dalla Juventus, scelto da Gianni Agnelli in persona proprio per la “fantasia” che il francese sa esprimere. Michel Platini passa alla Juventus per 880 milioni di Lire, per due anni. Alla firma del contratto il francese insiste su un solo punto: restare disponibile al 100% per la nazionale francese. Alla sua prima stagione 1982/83 il vero Platini non si vede ancora: non sono momenti facili.
Foto di Platini con la maglia della Juventus in un’azione di gioco
La squadra bianconera perde lo scudetto contro la Roma, e la finale di Coppa Campioni (dopo dieci anni dall’ultima) contro l’Amburgo. Platini e la Juventus possono consolarsi con la Coppa Italia ed il titolo di miglior giocatore d’Europa: Platini vince il suo primo “Pallone d’Oro”. Il 1984 è l’anno della rivincita; con la Juventus ottiene la sua prima incoronazione europea nella finale della Coppa delle Coppe contro Il porto (2-1), vince ancora il “Pallone d’Oro” e vince il campionato italiano, considerato il più difficile del mondo, scalando la classifica capocannonieri. I tifosi juventini impazziscono per il nuovo ‘Re’. Ma il 1984 non è ancora finito: non sazio la Francia, si aggiudica gli Europei, giocati in casa. Con Platini che gioca da prima punta segnando nove goal in sei partite, diventando il miglior marcatore di sempre nella storia degli europei, mentre Ronaldo con 15 reti è il miglior bomber di sempre nella storia dei mondiali.
Il 1985 è un altro anno carico di successi, ma nello stesso tempo pieno di tristezza. Il 29 maggio grazie a un rigore di Platini la Juventus è sul tetto d’Europa, vincendo la Coppa dei Campioni, ma della serata allo stadio Heysel di Bruxelles, più di tutto rimarrà ai posteri la cronaca della tragedia che ha portato diverse morti, provocate da scontri tra le tifoserie e dalla frana di una parte dello stadio. Alla fine della stagione 1985, in Italia è per la terza volta consecutiva miglior cannoniere del campionato. Ma ancor più straordinario è il risultato internazionale: per la terza volta consecutiva “Pallone d’Oro”. Un vero record, per un vero fuoriclasse. Platini è adulato dai fan e ammirato dagli avversari.. Nel 1986, dopo la vittoria con la Juventus a Tokyo della Coppa Intercontinentale con un suo goal, si aggiudica il suo secondo scudetto con la compagine bianconera e gioca il suo terzo Mondiale in Messico; sarà proprio la Francia di Platini ad eliminare l’Italia, campione in carica.
Il 17 maggio 1987, dopo una partita contro il Brescia presso lo Stadio Comunale di Torino, Michel Platini annuncia il suo ritiro. Un mese più tardi lascia anche la nazionale francese, dopo aver collezionato 72 presenze. Crea la “Fondazione Michel Platini” di cui è Presidente. L’organizzazione ha l’obiettivo di aiutare i tossicodipendenti. Il 23 marzo 1988, un anno dopo la sua ultima partita con la maglia della Juventus, Platini organizza la sua partita di addio. Allo stadio Marcel Picot di Nancy, scende in campo una rara concentrazione di stelle: per la prima volta Pelé, Maradona, Beckenbauer, Tardelli, Boniek, Zoff vestono la stessa maglia.. Oltre ai piedi d’oro Platini possiede ancora oggi una schiettezza – per alcuni, “faccia tosta” – unita ad una grande sportività, qualità che, insieme al suo grande amore per il calcio, gli hanno permesso di vivere una splendida carriera come dirigente e organizzatore.
«Nella Juve nessuno è mai stato al suo livello e se in futuro ci sarà qualcuno che lo supererà lo ammetteremo a malincuore». (Giovanni Agnelli)
Dopo il suo ritiro dall’agonismo ha occupato il ruolo di commissario tecnico della Nazionale francese (dal 1° novembre 1988 fino al 17 giugno 1992), senza però ottenere i successi avuti da calciatore.
Divenuto l’allenatore dei galletti dopo la mancata qualificazione agli Europei del 1988, Platini non riuscì a far qualificare i transalpini ai Mondiali del 1990 (fu sopravanzato nelle eliminatorie da Scozia e Jugoslavia) mentre agli Europei del 1992 fu eliminato nella fase a gironi da Danimarca e Svezia.
«La politica dovrebbe essere come la Nazionale: dovrebbero sempre giocare i migliori. Ma non è mai così, in nessuna parte del mondo». (Michel Platini).
Il giorno 26 gennaio del 2007 ha vinto le elezioni per la presidenza della UEFA per 27 voti a 23 contro Lennart Johansson. Michel Platini ha basato il suo discorso sulle virtù della solidarietà e dell’universalità. È stato anche presidente del comitato organizzatore di Francia’98.
Stefano Rizzo