Intervista al portiere che, oltre a vivere una carriera da protagonista nel calcio italiano, si laureò Campione d’Italia con la Roma nella stagione 1982-83
Franco Tancredi disputò con la maglia giallorossa ben 13 annate, dal 1977-78 al 1989-90, riuscendo a vincere uno scudetto e 4 Coppe Italia. Concluse la carriera calcistica con la maglia del Torino nel 1990-91, vincendo una Coppa Mitropa.
Da pilastro della Roma anni’80, che emozione è stata vincere il tricolore con questa maglia?
“Lo scudetto è stata un’emozione indimenticabile. Mi ricordo ancora la massa di tifosi giallorossi in festa che ci accolse all’aeroporto di Ciampino, mentre tornavamo da Genova. Quella Roma era fortissima, gestita da grandi personaggi come il presidente Viola e Liedholm. Peccato per quella finale di Coppa dei Campioni…”
C’è una partita che ricordi particolarmente?
“La trasferta di Verona, sempre nella stagione 1982-1983, pareggiata 1-1. Era la seconda giornata di ritorno, e noi avevamo parecchie assenze, tra cui quella di Paulo Roberto (Falcao). Io feci un paio di interventi importanti, ed alla fine portammo a casa un preziosissimo pareggio che ci consentì di mantenere a distanza proprio gli scaligeri.”
Donnarumma si può già considerare l’erede di Buffon?
“Sì perchè, nonostante la giovanissima età, ha personalità e carattere, oltre ad essere un ottimo portiere. Gigi è l’estremo difensore più forte del mondo, ma l’età purtroppo passa per tutti, e tra qualche anno dovrà passare il testimone.”
Ci sono altri portieri italiani di livello?
“Sì e sono molto contento, perché la scuola di portieri italiani sta sfornando grandi talenti. Vedo molto bene Perin e Sportiello, il quale sta avendo qualche problema, anche se le qualità non sono in discussione. Consigli e Mirante sono molto bravi, purtroppo la loro carriera ha coinciso con quella di Buffon. Fra i numeri uno stranieri nel nostro Campionato vedo molto bene Szczesny, che ho potuto ben osservare quando ero preparatore dei portieri nell’Inghilterra di Capello.”
Capitolo Roma: è più facile che vada avanti fino alla fine in Europa League o che si contenda lo scudetto con la Juve?
“La squadra giallorossa può lottare su tutti e tre i fronti, avendo anche un grandissimo allenatore. Poi tra marzo e aprile ne sapremo di più. La Roma è l’unica che può insidiare la Juve. Il Milan non lo vedo pronto per lottare ai vertici, sta facendo bene anche grazie all’ottimo lavoro di Montella.”
L’Inter perché sta affrontando tutte queste difficoltà?
“Per i nerazzurri è un periodo di transizione societaria. Da questa estate il club ha cambiato già tre allenatori: io non darei tutte le colpe a Mancini e De Boer. Ci sono grandi individualità, ma rimangono tali, e per vincere serve altro…”
Quali sono le differenze più significative tra il calcio di ieri e quello di oggi?
“Prima era più un calcio di qualità, nella nostra Serie A c’erano molti campioni, cito per esempio Zico. Questo sport ora si basa maggiormente su ritmo, intensità e corsa. Si fa molta attenzione alla tattica: allora si marcava prettamente a uomo, adesso è molto difficile vederlo.”
Ringrazio Tancredi per la disponibilità e la grande partecipazione che ha trasmesso nell’affrontare tutte le domande.
Fonte foto: Storia della Roma
Alessio Zanoletti