Abbiamo intervistato colui che incarna in sé la figura del giornalista e dell’allenatore. L’ex Direttore di Tutto Sport, prima firma del calcio per il Corriere della Sera, ed ex Presidente della Lega Calcio Femminile, col Torino nel 2007 ottenne il secondo posto in campionato e raggiunse la finale di Coppa. Gli abbiamo chiesto cosa pensa del nostro campionato e delle differenze curiose tra Sacchi e Mourinho
Il Napoli con questa rimonta incredibile può essersi sbloccato psicologicamente affrontando meglio il finale di stagione?
Penso di sì, perché se avesse pareggiato, o ancor peggio perso, il discorso scudetto sarebbe stato archiviato. Due gol nel finale dopo una partita tanto sofferta, invece, danno consapevolezza. Le modalità dello sblocco sono favorevoli ai partenopei. Il morale è tutto per la lotta al vertice, soprattutto in vista dello scontro diretto. Ora è entrata nell’ottica che può giocarsela, andando a vincere a Torino.
La Lazio sarà l’unica a rimanere nelle Coppe Europee?
Certamente. Non ci sono possibilità per la Juve e la Roma. La Lazio dovrà fare giovedì una partita attenta e di convinzione. Poi vedremo in semifinale chi affronterà, ma ha tutte le carte in regola per arrivare fino alla fine visto che sta giocando bene su entrambi i fronti: in campionato e in Europa. Scherzando dissi ai dirigenti della Lazio: “Potete andare in Champions League vincendo l’Europa League”. Così l’Italia tornerebbe a vincere un titolo che, da quando la competizione ha cambiato nome, non è più riuscita ad agguantare.
Chi vedrebbe bene sulla panchina della Nazionale?
Tutti i nomi fatti per sostituire Di Biagio hanno un profilo alto, ma la persona più giusta è Mancini per due motivi. Il primo è che, al contrario di Ancelotti e Conte, non ha dubbi e non tentenna. Vuole fare il ct perché si sente di farlo. Il secondo: è più bravo degli altri nello scegliere i giocatori. Sarà perché ha fatto il dirigente alla Lazio o per doti innate, ma eccelle in questo.
Come mai la Juve è regina anche nel calcio femminile?
Si è saputa muovere bene sul mercato, acquistando un’altra società che è il Cuneo. Grazie a questa operazione economica di lancio ed alle doti della grande allenatrice ed ex giocatrice Rita Guarino sta eccellendo. Le vittorie sono la conseguenza di un progetto ben articolato. Il Brescia che è secondo a tre punti di distanza ha perso solo con la Juventus quest’anno. Anche qui come nella serie A maschile il campionato è ancora aperto e molto si deciderà nello scontro diretto di aprile.
Come mai invece la Fiorentina non si è ripetuta?
Alcune delle giocatrici più forti, come per esempio il portiere, sono andate alla Juventus. La squadra di Firenze non ha saputo creare una rosa competitiva anche per un discorso Champions. A questo si è aggiunto anche che è fuori una delle migliori, Alice Parisi, calciatrice di grande livello, che si è infortunata lo scorso anno e non ha ancora recuperato.
Lei è stata la prima firma (per il calcio) per il Corriere della Sera e ha diretto uno dei tre giornali sportivi più importanti d’Italia, ovvero Tutto Sport. Quanto è cambiato il mondo del giornalismo con l’espandersi di internet?
Totalmente e in maniera definitiva. Non si va più in edicola perché tutti hanno il tablet o i-phone. Non esistono neanche più le edicole di un tempo visto che vendono tutto tranne che i giornali. Inoltre i giornali stessi saranno sempre in ritardo rispetto alla notizia. Gli stessi approfondimenti sul cartaceo sono ormai delle rimasticature di cose già lette e viste. La carta non scomparirà ma avrà un rallentamento dato che dietro ci sono meccanismi troppo pesanti e costosi.
Che consigli darebbe ai giovani che si affacciano alla professione?
Credere in questo mestiere, leggere tanto e di tutto, provare a fare anche il giornalismo 2.0. La carta ha ridotto sì l’impatto comunicativo ma è anche vero che nel giornalismo si sono create nuove figure professionali.
Il ricordo più bello da allenatore e da giornalista? Visto che ha scritto su Sacchi e Mourinho che tipo di allenatori sono stati, ce li può descrivere?
Da allenatore la seconda stagione col Torino e soprattutto la finale di ritorno di Coppa Italia persa ai rigori. Nonostante la sconfitta fu la partita più bella, che seppe unire sia l’aspetto emotivo che tecnico. Da giornalista non c’è un episodio, ma sicuramente la direzione di Tutto Sport fu un momento culminante. Per quanto concerne i due tecnici Sacchi è stato un innovatore, che ha cambiato il calcio ed ha vinto tutto nel breve periodo. Voleva creare una sorta di Mecca del gioco stesso, generando delle emozioni nel pubblico. Mourinho è un motivatore di alto livello, che sa quali corde toccare nel cuore dei giocatori e ha vinto tutto nel lungo periodo. Lui gioca per il risultato e basta.
Fonte foto: IlgiornalediVicenza
Erika Eramo