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Amedeo Carboni: “Come mettere in difficoltà il Barcellona? Soffre il contropiede…miglioriamoci su quello”

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Abbiamo intervistato l’ex difensore di Sampdoria, Roma e Valencia. Ricordiamo le due Coppe Italia con le squadre italiane ed una Coppa delle Coppe con la Sampdoria. Con la compagine spagnola si è aggiudicato quasi tutto: una Coppa Intertoto Uefa, una Coppa Uefa, una Supercoppa Uefa, una Coppa di Spagna, una Supercoppa di Spagna e due campionati. Chi meglio di lui può dirci qualcosa sull’avvincente sfida di domani sera…

In che modo la Roma potrà dire la sua contro il Barcellona?

Mettere tatticamente in difficoltà i blaugrana è difficile. Qualsiasi squadra non dovrebbe mai perdere la propria identità. Per i giallorossi basterà riproporre ciò che di buono hanno fatto nella gara di andata, ma migliorandolo. Il Barcellona per esempio soffre il contropiede e si possono trovare gli spazi giusti come è successo il 4 aprile, ma questa volta non deve mancare l’ultimo passaggio. Poi c’è anche il fattore fortuna, da non sottovalutare.

Il derby di domenica sarà decisivo per un posto in Champions?

Decisivo no, ma importante sì, anche se ce ne sono stati di più determinanti.

La sua stracittadina preferita?

Lo so che è scontato dirlo ma quel 0-3 (ndr, Lazio-Roma della stagione 1994-95) contro ogni pronostico conquistato con Mazzone in panchina mi è rimasto nel cuore.

Cosa si prova a vincere tanti trofei, compresi due campionati, con il Valencia?

Al di là delle difficoltà ti accorgi che la cosa più bella di certi titoli è vedere la felicità della gente.

E ad agguantare l’unico trofeo internazionale con la Sampdoria? A vincere, invece, la Coppa Italia con la Roma nel 90-91 contro la propria ex squadra, che sensazione ha provato?

La Sampdoria era una squadra molto bella e forte, perciò fu un titolo più che meritato. Per la finale è stata una rivincita, anche se è egoistico, è così che l’ho vissuta.

Chi è il terzino sinistro che più le somiglia?

In Italia abbiamo un problema di terzini sinistri. Comunque non si può fare un paragone, perché io ero più italiano che brasiliano, un difensore puro piuttosto che uno che si propone anche in avanti.

Più bella la rovesciata di CR7 in Juve-Real Madrid o quella di Rivaldo dal limite in Barcellona-Valencia del 17 giugno 2001 (giorno dell’ultimo scudetto della Roma) in cui siglò il 3-2?

Bellissima quella di Cristiano Ronaldo, ma fu molto amara per noi quella di Rivaldo senza dubbio. Ebbe un forte impatto sulla partita e il risultato.

Venerdì è stato il suo compleanno. Come lo ha passato?

Il giorno prima ero a Ferrara e il giorno stesso sono tornato a Valencia. L’ho passato in famiglia, circondato dai miei affetti.

Fonte foto: Internews, ConcretamenteSassuolo, GazzettaGiallorossa e Worldfootball.net

Erika Eramo

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