Il dirigente ex Udinese, Milan e Barcellona è intervenuto ai microfoni di passionedelcalcio.it sostenendo che in questo campionato regnerà l’equilibrio
Ariedo Braida da calciatore ha giocato in A a cavallo degli anni sessanta e settanta nel ruolo di attaccante con le maglie del Brescia, Varese e Cesena, vanta anche delle esperienze nell’Udinese, nel Palermo e nel Parma. Appesi gli scarpini al chiodo nell’Udinese è stato dirigente per tre stagioni, successivamente per ben 27 anni lavora affianco di Adriano Galliani nel Milan del patron Silvio Berlusconi.

Dal 2015 fino al 2019 è stato un dirigente del FC Barcelona.
E’ soddisfatto di questo Milan?
Ieri contro l’Hellas Verona ha dominato anche se non ha vinto. Il pareggio raggiunto allo scadere è un piccolo passo falso che si somma alla sconfitta interna in Europa League rimediata dal Lilla. I rossoneri però sono ben guidati da Pioli e si riprenderanno immediatamente, poi hanno Ibra, un vero e proprio leader, oltre ad essere l’attuale capocannoniere in A con i suoi 39 anni.
Alla lunga in vetta ci potrà essere una squadra che andrà in fuga?
C’è grande equilibrio, il campionato è livellato e pertanto non c’è una squadra dominatrice. La Juventus e l’Inter stanno cercando la loro identità, la Roma scalpita nel farsi largo, l’Atalanta ha avuto qualche battuta d’arresto di troppo, mentre il Napoli e la Lazio alternano le loro prestazioni, senza dimenticare la rivelazione Sassuolo.
L’equilibrio è dovuto alle conseguenze dell’emergenza covid?
Sinceramente non mi piace questo calcio nell’era covid, si sopravvive, sono tornei falsati. Senza pubblico il gioco del pallone perde il suo fascino.
Siamo tutti condizionati in questo momento particolare. Il covid anche avrà una sua fine e mi auguro che quanto prima possiamo tornare ad una certa normalità.
Come giudica il periodo che sta attraversando il Barcellona?
Il Barça è stato protagonista in tante annate recenti e gran parte dei suoi successi li deve a Leo Messi. Il club aveva formato un gruppo di giocatori straordinari, di mister vincenti, ma Messi è stato determinante in quasi tutte le vittorie. L’asso argentino è un fuoriclasse assoluto e io ho avuto la fortuna di vedere le sue giocate da vicino per diversi anni. Con lui in campo si può sempre sperare di vincere. E’ formidabile.
Il Barça resta un grande club, ha avuto un momento di flessione che ha raggiunto il suo apice nell’otto a due subìto dal Bayern in Champions. Il FC Barcelona è mes que un club (più di un club), ha tantissimi soci e milioni di tifosi sparsi in tutto il mondo. Ha già iniziato un percorso diverso e a breve ripartirà con un nuovo presidente.

Secondo lei Messi farà parte del nuovo progetto?
Sono 17 anni che indossa la maglia blaugrana perchè dovrebbe andarsene? Sono convinto che cercherà un dialogo con il nuovo presidente che verrà eletto. E’ ancora giovane, ha la magia nei piedi.
A proposito di campioni, quali sono i migliori che hanno fatto parte delle squadre in cui lei era dirigente?
Leo Messi su tutti, poi nel Milan Paolo Maldini, Franco Baresi, van Basten, Gullit, Weah, Shevchenko, Kakà, nell’Udinese Zico.
Fonti foto: MilanCafe24.com; Sport.Sky.it; RTVE.es; CAPosts.com
Stefano Rizzo
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