Non è mai semplice per nessuno imboccare il viale del tramonto. Quando alla fine dei giochi sbatti con gli occhi sulla scritta ‘game over’, il senso di smarrimento è normale. Può durare un attimo oppure una vita. E qui sta il problema. Che fare…
C’è gente come Francesco Totti che fa finta di niente, si gira da un’altra parte. E’ toccato a un duro come Luciano Spalletti dire al Pupone che non è più il Pupone, che le gambe non girano, che i riflessi sono più lenti, che gli avversari arrivano prima sulla palla. Che è l’ora di smettere.
Ma davvero qualcuno pensa che Totti non se ne sia accorto?
E’ ingenuo supporlo o crederlo. Totti sa benissimo che dovrebbe smettere, si accorge di tutto, ma resiste, insiste, si rifiuta. Il problema è semplicemente e puramente psicologico. Totti non ha il coraggio, non è pronto a lasciare una vita per cominciarne un’altra. Ha davanti il buio dell’incertezza. Non riesce a immaginare per lui un futuro diverso. Cerca di spingere avanti il più possibile una condizione di vita nella quale si sente completamente realizzato e appagato, fosse per lui giocherebbe fino a ottanta anni per non cambiare una virgola di quello che è oggi. Calciatore per sempre, nella mente, nel cuore nei gesti.
E’ il passaggio generazionale da burattino (calciatore) a bambino (uomo) che Totti rifiuterà fino a quando non l’avrà accettato psicologicamente.
Per questo le parole di Spalletti sono servite per l’ambiente e i tifosi, quelle di Pallotta gli stanno ipotizzando una soluzione, ma potrebbe dire qualcosa anche il Papa: Totti non capisce e non capirebbe.
Platini, tanto per parlare di un altro grande, ha smesso prestissimo, poco dopo i trent’anni. Ha anticipato tutti perché davanti si era già disegnato il futuro, da allenatore…da dirigente…
Evidentemente Totti da solo non ce la fa a imboccare il viale del tramonto dalla parte giusta, serve qualcuno che gli faccia capire che quaranta anni da calciatore non finiscono, proprio su quegli anni si può ancora costruire e vivere in modo diverso, ma altrettanto gratificante.
Totti non muore smettendo di giocare, ma passa a un’altra vita e lui, comunque, in qualsiasi dimensione sarà Totti per sempre. E’ una fortuna non da poco, fateglielo capire prima che si trascini ancora per il campo come un amatore con la pancetta.
E questo, solo questo, non può e non deve essere il futuro di un campione straordinario…
Enzo Bucchioni