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Il calcio è in lutto: morto Gianluca Vialli

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Si è spento oggi a Londra a 58 anni per la recidiva di un tumore al pancreas comparso per la prima volta nel 2017

Gianluca Vialli è stato un uomo rispettoso, di classe ed eleganza. Ha affrontato la malattia con grande coraggio incitando tutti a ‘non perdere tempo nella propria vita’. Al’inizio indossava un maglione sotto la camicia per non sembrare troppo magro. Il tumore era diventato un suo ‘compagno di viaggio’ come dichiarato da lui stesso. Per Luca la malattia se capita va sfruttata per diventare una persona migliore.

“Spero che la mia storia possa aiutare altri ad affrontare nel modo giusto quel che accade e possa servire a ispirare le persone che si trovano all’incrocio determinante della vita. Vorrei che qualcuno mi guardasse e mi dicesse: “è anche per merito tuo se non ho mollato’”. Questo era il messaggio principale che Gianluca ha voluto diffondere il più possibile. Gianluca aveva vinto la prima battaglia poi però putroppo il male, il tumore al pancreas, si è ripresentato in maniera violenta.

Questo invece il discorso di Vialli in qualità di capo delegazione al gruppo della Nazionale italiana prima della finalissima europea del 2021: “L’onore spetta all’uomo nell’arena, l’uomo il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore e dal sangue. L’uomo che lotta con coraggio, che sbaglia ripetutamente, sapendo che non c’è impresa degna di questo nome che sia priva di errori e mancanza. Quest’uomo non avrà mai un posto accanto a quelle anime mediocri che non conoscono né la vittoria né la sconfitta”. Vialli si era distinto come uomo spogliotaio, rimarrà storico l’abbraccio tra lui e l’amico fraterno il ct Roberto Mancini subito dopo la vittoria finale contro l’Inghilterra ai rigori nella finalissima di Wembley ad Euro 2020. Nello stesso stadio nel ’92 i due gioielli della Samp sfiorarono la Coppa dei Campioni perdendo in finale contro il Barcellona.

Mancini e Vialli

Da calciatore ha indossato le maglie della Cremonese, Sampdoria, Juventus e Chelsea, ha allenato lo stesso Chelsea e il Watford. E’ stato protagonista assoluto durante le annate che hanno portato allo scudetto la Samp nel ’91 e la Juve nel ’95. Nel 1991 è arrivato primo nella classifica dei bomber con 19 gol, nel 1995 ha segnato 17 reti. 4 Coppe Italia sollevate (3 con il club blucerchiato e una con i bianconeri), 2 SuperCoppe italiane (una a testa con Samp e Juve), 1 Coppa d’Inghilterra e 1 Coppa di Lega inglese con il Chelsea. In Europa ha conquistato tutte e tre le competizioni: Champions e Coppa Uefa con la Juve, 2 Coppe dell Coppe con Samp e Chelsea con quest’ultima nel doppio ruolo di mister e giocatore, con il club londinese da tecnico ha vinto la SuperCoppa euroepa, quella inglese e la Coppa d’Inghilterra.

Nella Sampdoria ha formato con Roberto Mancini la coppia ‘i gemelli del gol’ come lo erano stati in precedenza Paolo Pulici e Ciccio Graziani nel Torino. Vialli-Mancio e Pulici-Graziani sono state le coppie d’attacco più famose che hanno vinto il tricolore in squadre outsider.

Mancini e Vialli

La Juve dopo Scirea piange l’altro e ultimo capitano che ha sollevato al cielo la Coppa dei Campioni.

Ha lavorato per molti anni come opinionista in tv.

Molto attivo nel campo del sociale avendo creato delle associazioni per la ricerca sulla SLA e sul cancro.

Non ho apprezzato come parte della stampa abbia trattato gli ultimi giorni di Pelè, del Papa emerito Benedetto XVI e di Vialli con un accanimento nel dare per scontate le loro morti a breve, in quanto la scomparsa di Mihajlovic aveva sorpreso un po’ tutti.

Ci stringiamo nel dolore di tutti i suoi cari.

Fonti foto: FanPage.it; SportFace.it; IlFattoQuotidiano.it; Wikipedia.org

Stefano Rizzo

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Giornalista e laureato in Scienze della Comunicazione

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