Cosa è successo nel nostro campionato nei turni di dicembre e gennaio (14-21)? Chi si è distinto? E la Coppa Italia?
Juventus: La marcia trionfale recita sette vittorie (Fiorentina-Inter-Torino-Roma-Sampdoria-Chievo-Lazio) ed un pareggio con i nerazzurri. Non quelli di Milano. Il tallone d’Achille si chiama Atalanta, la stessa che con un rotondo 3-0 la elimina dalla Coppa Italia (dopo la vittoria contro il Bologna), spazzando via il sogno Triplete. Supera la boa del girone di andata prima in classifica con due giornate d’anticipo; in 8 partite di campionato segna 15 reti e ne incassa 4, due dal famoso tallone di Bergamo, una dalla Samp ed un’altra dalla Lazio. Il doppio sgambetto firmato Atalanta e la sconfitta clamorosa contro lo Young Boys (perde 2-1 a Berna) in Champions sono gli unici nei. Come ha detto Allegri “conta vincere anche quando giochi male perché dà morale”, cosa che i bianconeri all’occorrenza fanno benissimo. Eguagliata la striscia record con otto vittorie interne consecutive della squadra di Boniperti, Charles e Sivori. Vinta in Arabia Saudita, grazie a una zuccata di CR7, la Supercoppa italiana contro il Milan. Decimo trofeo con la Juve per Allegri, che non vuole parlare di campanelli d’allarme. Ora testa all’Atletico, osso decisamente duro. Campanelli e Campanacci no, ma in Campana sempre
Napoli: Sbanca Bergamo per 1-2 grazie ad una prodezza sul finale di Milik. Ancelotti osanna il calcio champagne della squadra. Poker rifilato al Frosinone e vittorie di misura contro il Cagliari e la Spal. Nella partita di San Siro più che della gara in sé si è parlato dei cori razzisti all’indirizzo di Koulibaly. Un Santo Stefano amaro dunque, non solo per il gol incassato dall’Inter. Strappa i 3 punti contro il Bologna e la Lazio (3-2 e 2-1), ma viene inchiodato sullo 0-0 dai rossoneri. I fastidiosi diavoli bissano la marachella. Esce infatti dalla Coppa Italia (dopo la vittoria col Sassuolo), a causa di due pistolettate ben assestate dal neo-acquisto milanese Piatek. Dice addio alla Champions (passa il Liverpool) ma sta per partire il treno Europa League, che lo vede favorito insieme al Chelsea del grande ex Sarri e all’Arsenal. Si spera in un San Valentino più ZUccherato in quel di ZUrigo. Il cioccolato non manca. Il caffè lo portano i napoletani. E’ già amara la vita, almeno il caffè…allunghiamolo col dolce
Inter: Dopo essere stata agganciata dalla Roma in una partita finita 2-2 perde l’ex derby d’Italia ma acquista un certo Beppe Marotta nei piani alti che infonde fiducia a tutto l’ambiente: “L’Inter deve avere un ruolo apicale nel calcio europeo”. Vince contro l’Udinese, Napoli e Empoli, pareggia col Chievo e il Sassuolo, perde con il Torino. Il gol di Izzo apre l’ennesima crisi in casa, ormai più nera che azzurra. Dice addio alla Champions (passa il PSV). In Coppa Italia sconfigge per 6-2 il Benevento ma esce alla lotteria dei calci di rigore contro i biancocelesti, dopo aver riacciuffato la gara all’ultimo secondo. “La soluzione è essere l’Inter”, parola di Spalletti. Se essere se stessa significa passare continuamente dalle stelle alle stalle, allora sì l’obiettivo è raggiunto. Ora punta a far re-innamorare i tifosi nel giorno più romantico dell’anno contro il Rapid Vienna. In caso negativo una Sacher, un giro di valzer e tutto passa. Siamo abituati ormai. Dal caffè partenopeo alla sacher formato nerazzurro
Milan: Vittoria in rimonta contro un fastidioso Parma grazie ad un diagonale di Cutrone e al rigore di Kessie che rispondono alla zuccata di Inglese. Il Torino, il Bologna, il Frosinone e il Napoli bloccano i rossoneri sullo 0-0. Sconfitti dai viola ma vittoriosi sulla Spal. Sofferto ma importante anche il risultato favorevole contro il Genoa per 0-2. Pianto greco contro l’Olympiacos (per 3-1) con uscita dall’Europa League in virtù della differenza reti globale (+5 a +3). Il diavolo perde la Supercoppa contro la Juve a Gedda. Ennesima delusione per Gonzalo. Su Higuain Gattuso aveva detto: “Dopo la partita di campionato contro la Juve qualcosa è successo nella sua testa ma non mi ha detto voglia andare via”. Fatto sta che l’argentino ha raggiunto Sarri al Chelsea e al suo posto è approdato sui lidi rossoneri Cristoforo Piatek, colui che ha bisogno di confermarsi a suon di gol per diventare in Patria il nuovo Lewandoski e in quel di Milano il neo-Sheva. Contro il Napoli in Coppa Italia (dopo aver superato la Samp) ha messo a segno due reti da antologia, due destri imprendibili. Chi ben comincia…trasformerà ben presto il 19 nel numero dedicato da sempre alla figura del bomber (o pistolero). I tifosi hanno già la bava alla bocca. Alla prova del 9
Roma: Si inizia con le contestazioni su Rocchi, che non concede il rigore per lo sgambetto in aria su Zaniolo, in una partita in rimonta contro i nerazzurri, finita poi 2-2. E il Var? Antonella Biscardi rincara la dose: “Mio padre con Roma-Inter ci avrebbe fatto tre puntate del Processo”. Dopo il pareggio a Cagliari va meglio contro il Genoa: col Var a favore (vedi la papera di Olsen su Lazovic) arrivano i 3 punti. Perde con la Juve ma vince contro Sassuolo, Parma e Torino. Mattanza Atalanta: a Bergamo si fa, inspiegabilmente, rimontare da 0-3 a 3-3. I giallorossi gongolano solo per il fenomenale Nicolò, spesso il migliore, nonostante l’eccessiva pressione mediatica. Per Totti sembra un veterano. La squadra invece dovrebbe introiettare il motto buddista proferito da Under: “Cadi sette volte, rialzati otto”. Irritanti contro il Plzen in Champions (battuti per 2-1) ma soprattutto contro la Fiorentina in Coppa Italia (dopo aver superato con un poker l’Entella), rimediando il terzo 7-1 della storia, non dal Manchester o dal Bayern ma da uno straripante Chiesa e compagni. Ora occhio a non ubriacarsi col Porto. De Rossi vorrà vendicarsi dell’affronto subito due anni e mezzo fa. Go Big or…Go Home
Lazio: Contro il Chievo gioca una delle partite meno riuscite in pieno stile Dr. Jekyll e Mr. Hyde, un solo punticino e tanti rammarichi. Altro momento di follia sul gol di Saponara (finisce 2-2 con la Samp); crea tanto ma sfrutta male le occasioni contro l’Atalanta, perdendo per 1-0. Vince contro Cagliari e Bologna, pareggia col Toro, perde con le due teste di serie Napoli e Juve (non sfrutta la prestazione più brutta della stagione bianconera e non sa chiudere il match). Flop contro l’Eintracht Francoforte (perde 1-2) ma viene superato il tabù big italiane: in Coppa Italia batte l’Inter ai calci di rigore dopo una partita al cardiopalma. Pollice in su per il vice, poi capitano, Immobile, che ha preso la squadra per mano, non risparmiandosi mai ed ha una media di 0,7 reti a partita (momento no solo contro i bianconeri). Pollice verso Milinkovic che sembra un lontano parente di quello visto l’anno scorso. Altro che Savic, molto Malic. Lui dice: “Penso solo alla Lazio”. Ma di quale sistema solare? La squadra è una Ferrari ingolfata come ha affermato Lotito. Che sia questo il punto di partenza per ripartire a tutto gas, con un perno imprescindibile a centrocampo. Lucas non si Le(i)va mai perché se manca sono guai
VARie ed eventuali: L’Uefa ufficializza l’utilizzo del Var già dagli ottavi di Champions League, ovvero dal 12 febbraio in poi: “siamo convinti che sarà un beneficio per le nostre competizioni”. Non solo. Si userà anche nella finale di Europa League di maggio e nella Final Four della Nations League del prossimo giugno. Uefa Game OVAR
N.B. Ho analizzato per motivi pratici oltre alle due in vetta solo le milanesi e le romane
Fonti foto: calcionews24.it, forzaroma.info e goal.com
Erika Eramo