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Intervista a Marco Civoli: “L’affare scudetto non è chiuso. I cinesi del Milan? Ho dei dubbi. Nel 2006 a Berlino un’emozione unica”

   Tempo di lettura 6 minuti

Ai microfoni di Passione del Calcio il noto giornalista Marco Civoli, storico volto di Rai Sport e voce della Nazionale nel trionfante mondiale del 2006. Si parla di tutto: dall’impresa della Juventus, alla corsa scudetto, dal nuovo Milan cinese, fino al ricordo di quella notte a Berlino

1) Intanto buonasera. Cominciamo dalla Juventus, vittoriosa nella super sfida contro il Barcellona. Volevo chiederle se si aspettava una vittoria così larga, e se adesso i bianconeri possono diventare i veri favoriti per la vittoria finale…

“È chiaro che una vittoria così netta dà prospettive importanti per il ritorno. Non credo poi che i bianconeri al Camp Nou si comporteranno come il PSG. Le percentuali ora sono ribaltate, direi 80% Juve e 20% Barcellona, poi in un match singolo possono esserci tantissime variabili, ma la Juve dovrebbe crollare di getto per pensare ad un passaggio dei blaugrana. Nel calcio comunque ne ho viste tante e non mi stupisco più di nulla. Per quanto riguarda la vittoria finale, se i bianconeri dovessero approdare in semifinale tutto diventa possibile” 

2) Tornando invece in casa nostra, secondo molti questo è uno dei campionati meno qualitativi degli ultimi anni, soprattutto per il fatto che parecchie squadre sono senza obiettivi da ormai un paio di mesi. È d’accordo?

“Quest’anno è accaduto così. Però attenzione in coda, si sta riaccendendo tutto”.

3) Parlando poi di corsa scudetto, la Roma, soprattutto se i bianconeri dovessero andare avanti in Europa, può ancora sperare?

  “Dipenderà molto dall’Europa appunto. La Juve ha un vantaggio importante a sette giornate dal termine. C’è comunque uno scontro diretto all’Olimpico. La Roma ha un calendario difficile, per trionfare dovrebbe vincerle tutte, e sperare che la Juventus perda almeno due partite. Onore comunque ai giallorossi, che sono riusciti a mantenere un rullino di marcia invidiabile. In conclusione quindi credo che l’affare Scudetto non sia chiuso, nonostante la forza dei bianconeri”.

4) E invece per ritornare alla zona retrocessione, chi si salverà tra Empoli e Crotone?

Qui c’è bisogno che l’Empoli reciti il mea culpa, ha perso 6 gare consecutive. Il Crotone comunque ha fatto qualcosa in più. Resta ancora tutto aperto”. 

5) Parliamo delle milanesi, in attesa del derby. Per quanto riguarda l’Inter, secondo lei Pioli meriterebbe una conferma o c’è bisogno di qualcosa in più?

“Bisognerà vedere come terminerà la stagione. È chiaro che se non dovesse centrare il traguardo europeo, seppur minimo, non sarebbe bello per la società nerazzurra. Dipende da cosa ha in mente Suning. Se cercano un allenatore dal pedigree internazionale chiaramente devono cambiare; se invece credono che con Pioli le cose possano andare meglio partendo dall’inizio ,credo sia delittuoso cambiarlo per poi prenderne uno con le stesse caratteristiche. Dipenderà da cosa vuol fare la società”. 

6) E invece gli altri cinesi, quelli della Milano rossonera, investiranno sin da subito?

“Non lo so, è quello che ci domandiamo tutti. Mi sembra che non siano personaggi di una certa rilevanza anche in patria. Il percorso per arrivare alla nuova proprietà è stato molto tortuoso, quindi credo che qualche dubbio rimanga, e non solo qualche…”

7)  Cambiamo argomento, parliamo di Nazionale. Lei ha avuto l’onere e l’onore di commentare la finale di Berlino del 2006 vinta dagli Azzurri. Che ricordi ha di quella finale, e soprattutto cosa si prova a commentare una finale mondiale?

“Eh son passati ormai tanti anni. C’è solo da augurarsi che la nostra Nazionale possa rivivere un momento come quello. Per quanto riguarda quel Mondiale non eravamo assolutamente tra i favoriti, ma alla fine abbiamo vinto. Cosa si prova? Bhe, tantissima tensione ed un’emozione unica. In quel momento milioni e milioni di persone vorrebbero essere al tuo posto. È stato bellissimo, poi la vittoria finale un’ulteriore chicca.” 

8) In chiave futura invece, date le giovani promesse che ha questa Nazionale, può tornare ad essere una delle più competitive?

Ci vorrà tempo. Abbiamo grandi giocatori, ma non abbiamo i crack. Non abbiamo Messi, non abbiamo Neymar o CR7. C’è comunque una buona base, e quindi possiamo aspettarci un futuro roseo. Ha ragione Ventura quando dice che Conte ha fatto un miracolo a portare una Nazionale come quella vista in Francia fino ai quarti di finale. Da lì è iniziato comunque un nuovo ciclo, e se questi ragazzi non si perdono, il futuro sarà loro. La cosa migliore è andare passo dopo passo. La cosa più importante ora è arrivare alla fase finale del mondiale russo. Ci sono due strade per arrivarci: battere gli spagnoli a casa loro, o giocarti il playoff di novembre.

9) Per concludere, quali sono, secondo lei, i nomi su cui si reggerà la Nazionale del futuro?

Uno è scontato. Direi quindi Donnarumma, che ha le potenzialità giuste per diventare il numero uno. Attenzione comunque a Meret. Poi ti dico Romagnoli, che ha tantissimi margini di miglioramento. A centrocampo invece Gagliardini, che può diventare uno dei centrocampisti più forti a livello europeo”.

Un saluto ed un ringraziamento a Marco Civoli per l’intervista.

Federico Leoni

Fonte foto: www.cesenale.com

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