Home Editoriali Il calcio ai raggi K

Il calcio ai raggi K

   Tempo di lettura 6 minuti

Quali squadre di serie A hanno deluso e quali stupito in un ipotetico stop and go in questo mese di dicembre (15-19 turno)? Quali gli eventi più clamorosi? Ecco le mie considerazioni sul Clasico e sulle imprese di Guardiola

È stato un dicembre di fuoco perché si sono testate le reali ambizioni delle squadre al vertice per un doppio motivo: mese intenso in quanto a big match e simbolico perché chiude il girone d’andata.

Go:

Prime della classe: In testa il Napoli campione d’inverno con Hamsik che raggiunge Maradona… un titolo ed un record che non valgono nulla ma servono a fare morale. Il girone di ritorno infatti si giocherà tutto di nervi. Qualche problemino i partenopei lo hanno avuto come si è palesato in Champions. Sarri ha detto: “Non riusciamo più a tradurre la supremazia territoriale in gol. C’è un problema offensivo”. Di contro Allegri sul tecnico azzurro: “Non ci sto più dietro: una volta il campo, una volta il calendario, una volta la Champions. Secondo me è una strategia per mandarmi in confusione”. Tanto in confusione non deve averlo mandato se la Juventus è col fiato sul collo meritatamente a meno uno dalla vetta azzurra con tre big match a favore (due vittorie contro Napoli e Roma ed un pareggio con l’Inter). Dopo la partita al San Paolo la Vecchia Signora conquista anche Atene (per 0-2) e gli ottavi di Champions da seconda del gruppo D dietro al Barcellona. Otto clean sheet consecutivi per la linea Maginot bianconera considerando campionato, Champions e Coppa (peccato per il gol incassato dal Verona). L’esperienza riuscirà ancora una volta a primeggiare sull’entusiasmo partenopeo? Con Sarri c’e’ poco da stare Allegri…chi la dura la vince

Stop:

#senzaautogufata sarebbe meglio: Caduta libera per l’Inter nonostante Spalletti abbia dichiarato si senta tra gli interisti come sul divano di casa. A questo ha seguito una dichiarazione decisamente meno comoda e accomodante: “Vedo molti dispiaciuti per questa prima sconfitta che tarda ad arrivare come se pensassero che sia un incantesimo da spezzare per far tornare nuovamente il cigno un brutto anatroccolo…sappiamo però che per adesso la fiaba è un’altra…E’quella in cui sono i gufi a diventare colombe…”. Da quel momento i nerazzurri non hanno più vinto: tre sconfitte (tra campionato e Coppa col Pordenone eliminato solo dopo 14 tiri dal dischetto) e un pareggio. Tacere #senzatregua no? In attesa di un incantesimo che spALLETTI di nuovo

Le romane hanno avuto lo stesso percorso da ignave in campionato con due vittorie, due pareggi ed una sconfitta ma la Lazio ha fatto più bella figura in Coppa Italia.

Le discese ardite e le risalite: Dopo un inizio tutto grinta e cuore la Lazio in rimonta sulla Sampdoria perde inaspettatamente -con lo zampino di Giacomelli- contro il Toro che non vinceva a Roma contro l’aquila da ben 24 anni. Olympia aveva fiutato l’aria e se ne era andata prima dell’inizio. Poi alti e bassi sulle montagne biancoazzurre. De Vrij era stato chiaro a inizio mese: “Arrivano partite toste contro avversari forti, quindi dovremo dare tutto in queste gare tra campionato e Champions”. Chi tutto vuole poco stringe

Un conto Salah: Non tutti sono per l’acquisto schick…a volte ruspante basta. A inizio stagione Dzeko lo avevo detto: “Mi manca Salah” e molti alla Roma sono d’accordo. Con la maglia del Liverpool i numeri dell’egiziano, favoritissimo per la vittoria del Palloned’oro africano, fanno sembrare misera la valutazione in estate fatta dei Reds: 42 milioni più 8 di bonus. Il suo ruolino di marcia recita finora: 17 gols in campionato e 6 in Champions. 23 Bu… di culo per gli altri

Davide contro Golia: Il Benevento conquista il suo primo storico punto in A in modo a dir poco rocambolesco. Il secondo portiere Brignoli al ’95 segna il 2-2 contro il Milan. Si scatena il web con paragoni cinematografici e scongiuri giallorossi (l’ultima volta che segnò un portiere in serie A la Roma vinse lo scudetto…era Taibi in Reggina-Udinese il 1 aprile 2001). Gattuso al suo esordio -poco performante- in panchina ringhia: “Sarebbe stata meglio una coltellata”. Da “Tre Uomini e una gamba” a “Dieci uomini e una diavolo di testata”

-14 a Madrid: Feste al gelo per il Real costretto a scartare oltre ai regali di Natale anche il discorso Liga. Dopo il primo tempo incatenato il Barça libera i sogni di gloria. Apre le danze il Pistolero, raddoppia Messi, chiude Vidal. Per l’argentino sono 25 gol nel Clasico e 54 nel 2017, uno in più del rivale CR7 (che lo raggiunge a quota 5 palloni d’oro). “Madrid, cabron, saluda el Campeon” perché il MESSIa del calcio c’è

City Suite: Potrebbe essere già chiusa la lotta per il titolo in Premier League. Il Manchester City è a +15 sui Red Devils. Per fortuna che Mourinho aveva tuonato: “City? Al primo soffio di vento cadono”. Non solo è stato lo United a dover deporre le armi al derby ma i cugini non accennano a cadere. Guardiola previdente: “Fino ad ora non siamo ancora stati battuti in questa stagione, ma prima o poi dovrà capitare. Quello che vi posso dire è che, anche quando perderemo, il giorno dopo ci alzeremo per riprendere la marcia che abbiamo interrotto”. Così fanno i veri condottieri “et ventis adversis”. Altro che polemiche sull’esultanza o sull’educazione. E’ l’unico che puo’ permettersi di dire ad Ibra: “Parli tanto ma ti muovi poco in campo”. Azzerate le chiacchiere…tutti in guardia da Guardiola

Foto fonte: Facebook.com

Erika Eramo

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.