L’ex centrocampista: “La forza dell’Inter sta in tutta la fase difensiva; la Fiorentina non ha la rosa per competere per vincere in Italia e in Europa; sono deluso dalle romane”
Per il punto sul campionato Passionedelcalcio.it ha intercettato telefonicamente Christian Amoroso, ex centrocampista, tra la fine degli anni novanta e gli inizi del duemila, della Fiorentina e del Bologna.
La Juventus torna ad essere la favorita nella corsa Scudetto?
I bianconeri non sono i favoriti numeri uno ma grazie a questi ottimi risultati ottenuti ultimamente potranno lottare fino alla fine nella corsa al titolo. La Juventus è abituata a certe pressione e non molla mai.
Nell’Inter la differenza la fanno i due difensori centrali Miranda e Murillo?
Sono due giocatori fondamentali, ma un grande plauso va a tutta la fase difensiva dei nerazzurri.
La Fiorentina potrà essere protagonista sia in Italia che in Europa?
Non penso che la viola potrà lottare fino all’ultimo per lo Scudetto. In Europa anche avrà delle difficoltà perché Paulo Sousa applica molto il turn over e la Fiorentina non ha una rosa per competere su più fronti.
L’obiettivo concreto per la squadra gigliata sarà entrare in Champions League.
Contro il Bologna il Napoli ha pagato la pressione di essere la prima della classe?
I partenopei non sono abituati a comandare la classifica, ma il Bologna ha giocato benissimo. I felsinei hanno disputato una partita perfetta da un punto di vista tecnico tattico e in quanto a intensità. Comunque a qualsiasi squadra può capitare una giornata negativa, l’importante sarà ripartite subito.
E’ deluso più dalla Roma o dalla Lazio?
Da entrambe. La Lazio è scivolata in un vortice strano, mentre la Roma sta pagando la goleada subita contro il Barcellona.
Si aspettava che i mister chiamati in corso avessero tutte queste difficoltà?
Zamparini ha sbagliato a chiamare Ballardini e ad esonerare Iachini. Sono convinto che a breve tornerà Iachini sulla panchina del Palermo.
Montella alla Sampdoria dovrà rendersi conto che magari non ha quei giocatori adatti alla sua idea di calcio bastata sul possesso palla asfissiante.
Del Neri invece ha ereditato una situazione compromessa e una squadra sfiduciata. Ci vorrà un miracolo per salvare l’Hellas Verona.
Stefano Rizzo
