Home Interviste in Esclusiva Antonio Cabrini: “Calcio maschile e femminile? Quasi due sport diversi”

Antonio Cabrini: “Calcio maschile e femminile? Quasi due sport diversi”

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Nel giorno dedicato alle donne abbiamo intervistato il Bell’Antonio uno degli uomini simbolo della Juventus e della Nazionale (dal 2012 ct di quella femminile), che formò insieme a Dino Zoff, Claudio Gentile e Gaetano Scirea una delle migliori linee difensive della storia dello sport. Uno sguardo al Mondiale ‘82 e alle dichiarazioni di Tavecchio. Con la Juve ha vinto tutto a livello internazionale oltre a 6 scudetti

Che pressione ha un ct che allena le donne?

Il calcio maschile e femminile sono due mondi lontanissimi, quasi due sport diversi. Seppur l’aspetto tecnico-tattico è il medesimo la gestione è completamente differente, dal punto di vista psicologico in primis.

Come è stata la sua esperienza come commissario tecnico della Siria invece?

Positiva e interessante. Loro sono molto distanti dai ritmi immediati del nostro calcio; hanno difficoltà a seguire le regole e a rispettare gli orari. Non hanno la mentalità idonea data la scarsa programmazione.

La Juventus ha qualche chance di andare avanti in Champions League?

E’ molto difficile perché dovrebbe fare la partita dell’anno, giocando contro una delle squadre più forti d’Europa. Le capacità ci sono e nulla è impossibile, perciò può succedere di tutto.

Stasera invece scenderà in campo la Roma contro un’altra squadra blasonata, il Real Madrid. Il discorso cambia?

Sì, perché il risultato dell’andata è diverso. Qui ci vorrebbe un vero e proprio miracolo. Secondo me possono fare una buona gara ma non proseguire il cammino.

Cosa pensa di Donadoni sulla panchina del Bologna?

Grazie alla sua grande esperienza come calciatore riesce a far giocare bene tutti i suoi giocatori. E’una persona estremamente realistica, che non inventa il calcio. Non a caso ha sempre fatto bene ovunque è andato.

Che ricordo ha del Mondiale ‘82?

Molto positivo. In particolare ricordo con affetto Enzo Bearzot, un personaggio che ci ha dato davvero tanto, difendendoci contro tutto e tutti.

Carlo Tavecchio ha affermato qualche settimana fa: “lo sviluppo del calcio femminile è determinante per la crescita del sistema calcistico. La FIGC crede in questo progetto perché, oltre alle grandi potenzialità sportive, ne condivide anche l’importante messaggio sociale e culturale”. E’ d’accordo?

Certo concordo. Bisogna anche dire però che una squadra femminile ha alle spalle una squadra maschile e non può prescindervi. Vi è comunque legata.

Foto presa da: it.uefa.com

Erika Eramo

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