In campionato sembra essere finita l’era degli allenatori navigati: da Ballardini a Iachini passando per Cosmi e Lopez. Si punta alle nuove leve, giovani, esordienti e con grandi idee
Cambio di mentalità cantavano diversi anni fa i Negrita (rima non voluta). In Serie A si sta assistendo da un paio di anni ad un cambiamento nella filosofia e nella politica relativa alla guida tecnica: ossia l’allenatore. Salvatore Bocchetti, nuovo tecnico dell’Hellas Verona (vedi articolo), è soltanto l’ultima dimostrazione di questa nuova era per il calcio italiano. In Italia si sta cambiando rotta. Chi per esigenze economiche e chi per questioni di natura squisitamente tattica e di rinnovamento calcistico, la Serie A sta facendo il pieno di nuove leve, giovani, esordienti e con un bagaglio di conoscenze pressappoco raccolto tra giovanili e serie minori. Giustamente i capostipiti di questa nuova primavera sono i club “provinciali” o comunque coloro alle prese con un progetto e una competitività graduale in cui al “vincere ad ogni costo” si sostituisce il “crescere e migliorarsi“.
USATO SICURO? NO GRAZIE
Questo nuovo cambio di rotta è ben visibile nelle cosiddette ‘piccole squadre’. Luogo in cui c’è più possibilità di sperimentare e rinnovarsi. Sembrano finiti i tempi dei vari Ballardini, Iachini, Cosmi, Lopez. Ovvero allenatori navigati, esperti, solitamente appellati a lavori in corso per avvicendare il ‘povero’ allenatore esonerato. Tecnici di per sé legati anche a rapporti di amicizia con direttori sportivi e società protagonisti di uno schema ormai fisso e quasi prestabilito da anni e anni. Il calcio sta cambiando e la Serie A (finalmente) non vuole restare indietro.
La nuova era è iniziata. E’ quella dei tecnici giovani, con idee, con una mentalità e una filosofia di calcio meno pragmatica e aziendale rispetto ai citati sopra ma più innovativa, che va al passo con i tempi. Da qui si arriva a tutta una serie di scelte importanti. Al Monza che lascia partire Stroppa affidandosi all’esordiente Palladino. Scelta azzeccata a quanto pare: tre partite, tre vittorie consecutive e Juventus battuta. L’Udinese, la squadra più bella e sorprendente di questo avvio di campionato, che si affida a Sottil, altro esordiente per la categoria. La Sampdoria, che dopo il record di esoneri di Giampaolo, affida la panchina a Dejan Stankovic. Già ex tecnico a buoni livelli ma solo in Serbia e mai in Serie A. Senza dimenticare un ex esordiente del massimo campionato come Alessio Dionisi, dall’estate del 2021 in Serie A.
Si tratta di una filosofia che può portare anche a dei rischi. Il nuovo Genoa americano, lo scorso anno, è stato da questo punto di vista una società capace di osare e persistere. Prima con Shevchenko (esperimento fallito) e poi con Blessin, il Grifone ha deciso di andare dritto per la sua strada senza ripensamenti o amarcord. Il tecnico tedesco, esordiente assoluto in Serie A lo scorso anno, è stato comunque autore di un finale di stagione encomiabile nonostante la retrocessione. Lavoro che sta portando avanti anche in Serie B dove si trova a meno 3 dalla vetta. Provare, persistere e non tirarsi indietro al primo fallimento. Il calcio cambia e l’Italia non può non cavalcare l’onda.
Sandro Caramazza