Due mesi da sogno quelli sotto la nuova gestione, completamente rinato il centrocampista, nuovo leader a suon di gol della compagine capitolina
La Roma che si appresta ad entrare in primavera è lontana parente di quella che si era impantanata nel bel mezzo dell’inverno. Era gennaio e i giallorossi reduci dall’ennesima sconfitta, stavolta con il Milan, salutavano Josè Mourinho accogliendo sulla panchina Daniele De Rossi, vecchio baluardo in campo ma che i più scettici non vedevano altrettanto pronto per guidare la squadra da fuori. Dopo due mesi i detrattori dovranno ricredersi, almeno per il momento. La zavorra tolta dopo l’addio del suo predecessore portoghese ha come liberato i giallorossi. Da quel momento in poi hanno letteralmente volato planando verso la sosta per le nazionali, che schiuderà le porte alla bella stagione, in maniera quasi perfetta. Sono 9 le partite disputate con De Rossi in panchina. Sono arrivate 7 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta, quest’ultima con la capolista Inter, messa ampiamente in difficoltà per un tempo.
Chi in questi mesi ha stravolto il suo mondo è Lorenzo Pellegrini. Depresso e ai margini della squadra con la precedente guida tecnica, con il nuovo mister il capitano giallorosso sembra rinato. De Rossi ha saputo toccare le corde giuste rimettendolo al centro di una squadra che non poteva fare a meno di lui. Assist, gol, leadership hanno portato Pellegrini ad essere l’artefice della risalita romanista che ora strizza l’occhio alla Champions League, a patto che dopo la sosta non cali la tensione. Oltre i confini nazionali sono arrivate altre prove maiuscole, con la conquista dei quarti di Europa League da disputare proprio contro il Milan, la squadra che ha permesso a De Rossi e Pellegrini di ritrovare la strada per la felicità.
De Rossi ha fatto scelte importanti, alcune anche rischiose, ma per il momento le sta vincendo tutte. A cominciare dal cambio di modulo e quello in porta. Il totem Rui Patricio ha fatto spazio al frizzante Svilar, protagonista della vittoria nei playoff con il Feyenoord parando quasi tutto, calci di rigore compresi. Altri giocatori hanno ritrovato brillantezza, tra i quali quel Paredes che fino a gennaio sembrava la brutta copia di quel centrocampista di qualità che avevamo osservato in passato.
Quale futuro ci potrà essere per il tecnico e il centrocampista? Il primo vive alla giornata, lo ha sempre detto anche lui e noi crediamo sia meglio fare così. Pensare partita dopo partita e vedere dove si arriva. Se la squadra lo seguirà la conferma per il prossimo anno potrebbe essere automatica. Pellegrini ha ritrovato la vena realizzativa (5 gol durante la nuova gestione in campionato più uno in Europa) e vuole continuare a trascinare la sua Roma. Adesso la testa è agli impegni con la nazionale, potrebbe essere anche per Spalletti l’arma tattica per poter sognare a Euro 2024.
Glauco Dusso