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Juventus senza titoli per il secondo anno di fila: fallimento!

Fonte fanpage.it
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Allegri chiuderà l’anno povero di trofei, come già successo lo scorso anno. Stagione da dimenticare sia tecnicamente che dal punto di vista societario

Alla vigilia della partita contro il Siviglia, Massimiliano Allegri aveva etichettato la stagione della Juventus con l’aggettivo “folkloristica”. Effettivamente non aveva tutti i torti, ma si tratta di un folklore che non ha nulla di positivo e gioviale, anzi, somiglia più ad affondamento in stile Titanic. Ieri sera al Ramon Sanchez Pizjuan è arrivata l’eliminazione dall’Europa League. Niente finale a Budapest contro la Roma, a giocarsi l’ultimo atto ci va proprio il Siviglia. Un brutto epilogo quello bianconero. La serata, peraltro, si stava indirizzando per benino con la rete di Vlahovic a zittire il popolo andaluso, ma a sotterrare la Vecchia Signora ci hanno pensato due ex italiani: Suso prima e Lamela poi. Per il secondo anno consecutivo, un allenatore della Juventus finirà la stagione con zero titoli: non accadeva dal lontano biennio 1986-87 e 1987-1988 con Rino Marchesi.

DOPPIO FALLIMENTO

TECNICO

Quello in seno alla Juventus si tratta di un doppio fallimento: tecnico e societario. Allegri, richiamato dopo le parentesi Sarri e Pirlo, non si è affatto ripetuto. Una vera e propria minestra riscaldata senza sapore e odori. I nove milioni l’anno pesano come un macigno in sede di analisi. Da Max ci si doveva aspettare molto di più. I due anni sabbatici più che arricchito di conoscenze e idee lo hanno impoverito drasticamente. La Juventus ha perso il suo solito vecchio smalto di squadra cinica, pratica e spietata, anche il mercato sicuramente ha influito in negativo. L’instant team costruito in estate non ha regalato i frutti sperati. Anzi sono spuntate foglie morte e mele marce. Da Angel Di Maria a Leandro Paredes passando per Paul Pogba, i tre acquisti più eclatanti di luglio e agosto, non è cresciuto nulla. Il primo si è tenuto gli ultimi colpi della carriera per vincere il Mondiale con l’Argentina; sul secondo si fa addirittura fatica a capire come possa aver giocato per anni a questi livelli; il terzo è caduto nella sfortuna più profonda. La Dea bendata gli ha girato totalmente volto. Da PogBoom a PogSplash il passo è breve.

SOCIETARIO

Come accennato, quello della Juventus è appunto un doppio fallimento. Perché se dal punto di vista tecnico, Allegri ha poco da difendersi, è lecito spezzare più di una lancia nei suoi confronti dal punto di vista societario. Allegri ad oggi è un uomo solo. O meglio da gennaio in avanti. Il clamoroso ribaltone ai ranghi alti della Vecchia Signora, con le dimissioni in toto dell’intero CdA, ha difatti lasciato Allegri a navigare senza una meta e un appoggio amico. Max si è ritrovato a gestire una situazione drammatica parlando sia da allenatore che da presidente e direttore sportivo. I vari Ferrero (non pervenuto mai davanti alle telecamere) e Calvo sembrano tutt’altro che dirigenti di una squadra di calcio. La Juventus si è sfaldata in pochi mesi e l’incubo non è ancora terminato. Il 22 ci sarà la sentenza sul caso plusvalenze. Poi bisognerà aspettare la Uefa se si muoverà in merito ma anche il secondo filone dell’inchiesta Prisma (manovra stipendi). Un vortice che ha squassato il Dna bianconero.

Sandro Caramazza

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