Abbiamo imparato a conoscere lo Special One non solo per fatti di campo, ma anche per le sue dichiarazioni pre o post partita
José con le sue parole è persino più efficace di un pugile professionista, i suoi ganci e i suoi diretti fatti di dichiarazioni al veleno, colpiscono dritti al mento, nel punto esatto dove lui vuole. In questa stagione stiamo assistendo però a qualcosa di diverso, una nuova strategia, qualcosa di poco evidente ai più, ma probabilmente studiata o quantomeno alimentata ad arte. Sino a questo punto della stagione, nella panchina della Roma ci sono state ben 11 espulsioni e non di calciatori, ma di componenti dello staff, a partire proprio dall’allenatore portoghese, il quale ne ha subito già tre. Questo atteggiamento polemico, spesso al limite del rissoso, coinvolge tutti i collaboratori dello Special One che, di volta in volta, in conseguenza del loro comportamento poco consono, si vedono sventolare un cartellino rosso davanti agli occhi. Ne hanno infatti ricevuti: due il vice allenatore Salvatore Foti; due il preparatore atletico Stefano Rapetti; due l’allenatore dei portieri Nuno Santos; due il match analyst Giovanni Cerra, in totale undici espulsioni per 17 giornate di squalifica.

La domanda sorge spontanea e ci appare anche lecita: dove porta una strategia simile? Alzare il livello della tensione è volto forse a condizionare il giudizio arbitrale, a creare confusione, a distogliere l’attenzione dal rendimento della squadra? Al termine del derby del 19 marzo scorso, l’allenatore biancoazzurro Maurizio Sarri disse: “La Roma è un gruppo compatto, dalla panchina si alzano tutti per protestare. Ho detto ai miei che questo è il loro modo di stare in campo, noi dovevamo essere bravi a non entrarci dentro.” Insomma, i cugini lo hanno capito, ma siamo sicuri che non siano gli unici. D’altro canto, Mourinho ha fatto dell’aggressività il suo marchio di fabbrica ed ora, dalle parole, passa anche ai fatti ed il gruppo lo segue ciecamente. In parole povere potremmo dire che in campo non scendono solo i calciatori, ma anche lo staff e tutto il gruppo Roma che è affiatato e unito come non mai, questo è certo. Tutti sono emotivamente coinvolti e non solo nelle proteste, ma anche nel dare consigli ai calciatori in campo.
Dati alla mano, questa strategia è conveniente, vincente? Sembrerebbe proprio di no! Nelle 10 partite incriminate, quelle delle espulsioni di cui abbiamo parlato, la Roma ha perso ben 8 volte, pareggiato in un’occasione e vinto una sola partita. Insomma si tratta di vera e propria strategia stile “ultima spiaggia”, oppure solo ed esclusivamente emotività portata all’eccesso? Mourinho è forse abituato alla bagarre, alle discussioni accese e anche ai cartellini rossi, ma l’ambiente Roma cosa guadagna da tutto questo? Cosa accadrà quando José lascerà la Roma? Basterà un colpo di spugna per ristabilire tranquillità e serenità in tutto l’ambiente?
Fonti foto: slobodenpecat.mk; romatoday.it
Luigi A. Cerbara