La squadra andalusa porta a casa la vittoria in una serata speciale anche per l’altra finalista, la Roma, giunta alla sua seconda finale europea consecutiva ed arresasi soltanto ai calci di rigore
Chiaramente la serata è stata speciale soprattutto per il Siviglia che, con questa “ennesima” vittoria incrementa il suo record con ben 7 trofei in questa competizione (Coppe UEFA/Europa League: 2005-2006, 2006-2007, 2013-2014, 2014-2015, 2015-2016, 2019-2020, 2022-2023), seguita al secondo posto per titoli da Inter, Juventus, Liverpool e Atletico Madrid a quota 3 vittorie. La finale, disputata alla Puskás Aréna di Budapest, in Ungheria, ha visto la vittoria degli andalusi ai calci di rigore, dopo che tempi regolamentari e supplementari si erano conclusi in parità 1-1 con reti di Dybala al 35′ e pareggio con autogol di Mancini al 55′. I rigori hanno portato il risultato finale di 5-2 con i goal, in sequenza, di Ocampos, Lamela, Rakitic e Montiel, mentre da parte romanista, dopo la realizzazione di Cristante, ci sono stati gli errori di Mancini e Ibañez. La partita di ieri sarà ricordata anche come la partita più lunga della storia, con ben 146′ minuti, più lunga anche della finale mondiale Francia-Argentina.
C’è un altro fatto particolare che ci riporta a parlare della recente, quanto storica, finale di Quatar 2022 che, a parere di molti, è stata la finale più bella di sempre, ed è un fatto legato a Gonzalo Ariel Montiel. Il difensore argentino, in forza al Siviglia, ieri ha calciato il quarto e decisivo rigore della finale contro la Roma e altrettanto fece nella finale Francia-Argentina, calciando il quarto e altrettanto decisivo rigore che diede la vittoria di quel mondiale all‘Albiceleste. Un record per lui, ma non solo, qualcosa che non è riuscito nemmeno ad un grandissimo come Lionel Messi. Montiel ha vissuto quel mondiale per lo più come riserva di Molina, ma quel rigore decisivo ed il suo farsi trovare pronto, lo ergono a giocatore quantomeno concreto, pratico e assolutamente decisivo.

Veniamo all’altra faccia della Coppa, la Roma che ha sicuramente molto di cui dispiacersi e che, durante la gara, non ha certamente demeritato. Alcuni episodi non sono andati giù a Mr. Mourinho che, come suo solito, non le manda a dire. Certo, può risultare inusuale ripetere un rigore, per giunta parato, durante la serie finale dei penalty, ma il regolamento prevede la ripetizione in caso il portiere commetta “invasione”, cioè non tenga almeno un piede sulla linea, come è appunto capitato al portiere romanista Rui Patrício. Sta di fatto che il tecnico portoghese si è addirittura sfogato con l’arbitro (l’inglese Anthony Taylor) nel garage dello stadio dicendogli apertamente: “Sei una disgrazia“. Nella conferenza stampa post partita ha inoltre sottolineato un malessere mai veramente celato con la società ed ha affermato: “Lunedì andrò in vacanza: vediamo se parlerò con la società prima di partire. Voglio rimanere, ma io e i miei giocatori meritiamo di più“. Naturalmente non è mancato un commento al veleno sul direttore di gara: “Siamo morti per la stanchezza ma anche perché è una sconfitta ingiusta. L’arbitro sembrava spagnolo“.
Fonte foto: repubblica.it; ilveggente.it
Luigi A. Cerbara