I giallorossi sono la squadra di Serie A che ha speso meno per i nuovi acquisti in questa sessione estiva di mercato, il motivo principale è un accordo con l’Uefa che impone tanti paletti
Manca ormai poco alla fine del calciomercato, ma la Roma, dopo diverse trattative che si sono concluse con un nulla di fatto, non ha ancora trovato un attaccante titolare per sostituire l’infortunato Tammy Abraham. In altri ruoli invece sono arrivati giocatori o in prestito o a parametro zero, tant’è che, ad oggi, la società capitolina è la squadra di Serie A ad aver speso meno in assoluto per i nuovi acquisti (3,5 milioni di euro in totale per Paredes ed il prestito oneroso di Renato Sanches), ma perché il club giallorosso ha così poca disponibilità economica per rinforzare la rosa? Il motivo è il Settlement Agreement.
Si tratta di un accordo che la Roma, ma anche Juventus, Milan ed Inter, hanno firmato nel 2022 con l’UEFA per ristrutturare la loro situazione finanziaria. I circa 30 milioni di euro di plusvalenze realizzate entro fine giugno da Tiago Pinto, vendendo diversi giovani della Primavera, sono serviti soprattutto a ridurre questo rapporto. La Roma però è tenuta a rispettare anche un altro paletto economico molto più rigido, che riguarda la Lista A UEFA: il Transfer Balance.
Questa regola stabilisce che i costi annui dei giocatori inseriti nella Lista A UEFA di una determinata stagione non possano essere superiori a quelli della Lista A della stagione precedente. Per costi si intendono il contratto del calciatore, il 100% dei bonus, il trasferimento, la commissione, l’ammortamento.
Nel 2024 questi paletti finanziari potrebbero diventare meno stringenti per i Friedkin, ma sono il motivo per cui in questa sessione di mercato Tiago Pinto, su mandato della società, ha puntato su calciatori dal basso costo annuo, sia per quanto riguarda lo stipendio, sia per quanto riguarda il prezzo del cartellino (è il caso dei parametri zero o dei prestiti). La delusione dei tifosi della Roma è comprensibile, alcune critiche al DS giallorosso o alla proprietà americana invece sono esagerate, considerata la delicata situazione economica che sta attraversando il club capitolino. Ciò che andrebbe chiesto con forza è di utilizzare quei pochi fondi a disposizione nel modo migliore possibile. Gli affari Dybala, Matic e Aouar, tra gli altri, dimostrano che è possibile tesserare a zero grandi giocatori, mentre gli ultimi due scudetti di Milan e Napoli sono la prova che si può costruire una squadra vincente senza spendere troppo.
23/08/13 – 23/08/23: oggi sono 10 anni di Passionedelcalcio. Siamo partiti da lontano e lontano vogliamo arrivare. Insieme a voi e grazie a voi. Continuate a seguirci in questa splendida avventura, non ve ne pentirete.
Luca Missori
(Fonte immagine: Sportmediaset.it)