Home News Diario Qatar 2022 – Il mondiale dell’incertezza e dell’equilibrio

Diario Qatar 2022 – Il mondiale dell’incertezza e dell’equilibrio

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Potrebbe sembrare un controsenso, ma in realtà è proprio quanto sta accadendo in questa edizione dei mondiali di calcio

Incertezza perché ormai non c’è più pronostico che tenga e, al contempo, equilibrio proprio perché tutti possono battere tutti. E’ successo anche ieri nell’ultimo turno dei gironi C e D. Nel girone C, l’Arabia Saudita, dopo lo splendido esordio che l’ha vista battere la favoritissima Argentina, si arrende al Messico e, con la seconda sconfitta consecutiva, vede così sfumare il sogno qualificazione. Eliminazione che però tocca anche ai mexicani che, per differenza reti, vengono superati dai polacchi. Arabia Saudita-Messico è stata comunque una bella partita sin dal primo tempo dove ci sono state occasioni da ambo le parti, ma senza il guizzo decisivo. Nel secondo tempo c’è stata però la partenza bruciante del Messico che dopo due minuti, su azione di calcio d’angolo, passa in vantaggio con Henry Martin che batte in rete da distanza ravvicinata. Il raddoppio, dopo altri 5 minuti, con un calcio di punizione magistrale di Luis Chávez che, praticamente dalla trequarti, batte il portiere avversario. A voler essere pignoli, probabilmente il portiere piazza male la barriera, fatto che lo costringe a cercare la giusta visuale, l’errore però risulta fatale e la palla finisce nel sette. Rimane però il gesto tecnico di Chávez, colpo che da solo vale il biglietto! Nei minuti successivi il Messico potrebbe addirittura dilagare, ma prima un fuorigioco registrato dal Var e poi errori marchiani degli attaccanti, lo impediscono. Gli arabi accorciano al 5′ di recupero con Al Dawsari e dicono addio al mondiale condannando però anche i messicani.

Luis Chavez festeggiato dopo il goal

Il secondo match del girone C, vede affrontarsi Polonia e Argentina e al fischio d’inizio si registra subito il record personale di presenze di Messi (22) ai mondiali che quindi supera Maradona (21), cosa che però non gli riesce in fatto di goal (resta quindi ancora in parità col Pibe de oro ad 8 reti). Lionel sbaglia anche un rigore concesso per fallo che lui stesso subisce, al 39′ del primo tempo. Noi di passione del calcio abbiamo seri dubbi sulla concessione del penalty. La pulce anticipa tutti e colpisce di testa, viene successivamente colpito dal portiere in maniera involontaria, l’azione avrebbe potuto considerarsi già conclusa. Sta di fatto che il Var richiama l’arbitro, il quale concede poi il rigore che Szczęsny para con una vera e propria prodezza. Giustizia è fatta. Il portiere polacco è alla seconda parata consecutiva di un tiro dal dischetto dopo il rigore parato a Al Dawsari in Polonia-Arabia Saudita, mentre Messi è al secondo rigore sbagliato ai mondiali su un totale di tre calciati. Nonostante l’errore dal dischetto, l’Argentina continua a macinare gioco, ma si va negli spogliatoi sul risultato di parità. Al rientro però serve un solo minuto per sbloccare il risultato con un cross rasoterra dalla destra di Nahuel Molina che raggiunge al centro dell’area grande Alexis Mac Allister che di destro gira verso la porta, con poca potenza, ma tanta precisione e la palla entra a fil di palo. Il dominio territoriale dell’Argentina viene finalmente concretizzato. La Polonia ha una flebile reazione culminata con un colpo di testa di Glik fuori di poco, ma l’albiceleste costruisce azione dopo azione e arriva allo splendido raddoppio di Julián Álvarez che al 67′, al volo, insacca a mezza altezza un assist di Fernandez. Ancora tanto gioco, ottime trame e azioni da goal che non si concretizzano a casua di un salvataggio sulla linea, un’ennesima parata di Szczęsny e qualche imprecizione degli attaccanti argentini sta di fatto che il risultato finale di 2-0 soddisfa e qualifica entrambe le formazioni. Vedremo quindi agli ottavi, gli incontri Argentina-Australia e Francia-Polonia.

Girone C, classifica finale: Argentina 6, Polonia 4, Messico 4, Arabia Saudita 3

Nel girone D le due teoriche favorite vengono entrambe battute, ma mentre per la Francia la sconfitta non comporta conseguenze negative in classifica, per la Danimarca significa eliminazione. La Danimarca aveva praticamente uno spareggio da giocare e doveva assolutamente vincere e aspettare buone nuove dalla parte francese che, sulla carta, doveva fare un sol boccone della Tunisia. I danesi, nel primo tempo ci provano in ogni modo e, anche se lo spettacolo non è dei migliori, le occasioni non mancano, ma il goal non arriva. L’Australia sembra inizialmente nulla più che uno sparring partner e non si vede per quasi 40 minuti ma, sul finale di primo tempo comincia ad affacciarsi dalle parti dell’area danese. Il copione non cambia nel secondo tempo e la Danimarca continua a provarci, ma sembra un po’ troppo ansiosa e non riesce ad essere davvero pericolosa. Quando arriva la notizia che la Tunisia è passata in vantaggio contro la Francia (58′), qualcosa sembra cambiare nell’aria ed un contropiede australiano sembra proprio arrivare come un fulmine a ciel sereno ed è 1-0, a metterla nel sacco è Mathew Leckie che partito da metà campo infila con un rasoterra di destro nell’angolino opposto (60′). I danesi continuano col loro gioco ed il risultato è sempre lo stesso, apparentemente una squadra spuntata che deve dire addio al mondiale con un solo punto e l’ultimo posto nella classifica del girone. Al contrario, gli australiani, passano agli ottavi, ottenendo il massimo risultato con il minimo sforzo.

l’arbitro Matthew Conger

Come già accennato, il secondo incontro del girone D è Tunisia-Francia ed arriva il risultato che non ti aspetti. Didier Deschamps schiera un 11 ampiamente rimaneggiato, dando spazio alle seconde linee e la Tunisia ne approfitta eccome, giocando un buon calcio, veloce e tecnico e con diverse occasioni spaventa più volte i francesi (oltre ad un goal annullato al 8′ a Ghandri per fuorigioco). Al minuto 58 Fofana, a centrocampo, perde l’ennesimo pallone e ne approfitta Khazri che si invola e tra un nugolo di avversari lascia partire un tiro non troppo forte, ma molto angolato sul quale nulla può il portiere transalpino Mandanda. La panchina francese effettua i primi cambi e cominciano ad entrare le stelle che cambiano l’inerzia della partita, ma non il risultato. Questo sino al 97’46” (con recupero dichiarato di 8′) e cioè l’istante in cui Griezmann mette dentro il pallone del pareggio. L’arbitro Conger fischia la fine della partita e tutti negli spogliatoi… anzi no… il Var richiama il direttore di gara per un presunto fuorigioco e quindi il goal è annullato, ma la partita è finita… anzi no… l’arbitro la fa riprendere e, inspiegabilmente, fa giocare ancora per altri 4’40”. Un tantino in confusione, ma fortunatamente (pensiamo più per l’arbitro stesso) il risultato non cambia e si può davvero andare negli spogliatoi e dichiarare la vittoria della Tunisia che però non gli vale la qualificazione agli ottavi.

Girone D, classifica finale: Francia 6, Australia 6, Tunisia 4, Danimarca 1

Gli incontri di oggi definiranno il passaggio agli ottavi delle formazioni dei gironi E ed F. Nel gruppo E, la Germania, nonostante il misero punticino sin qui racimolato, può ancora sperare nel passaggio, deve ovviamente battere il Costa Rica, e aspettarsi che gli spagnoli battano il Giappone. Situazione ancor più complicata nel girone F dove Croazia e Marocco sono in testa con 4 punti ed il Belgio a 3, quindi lo scontro diretto Croazia-Belgio sarà determinante per entrambe, nel bene e nel male, dando per scontata la vittoria del Marocco sul povero Canada (0).

Fonti foto: mediaset.it; fantacalcio.it; calciomercato.com;

Luigi A. Cerbara

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