Nato in Grecia ma cresciuto calcisticamente in Australia, è stato ingaggiato dagli Spurs in uno dei momenti più delicati della loro storia recente ed ora è in lotta per il vertice della Premier League
È stata un’estate più calda del solito per il Tottenham che, reduce dall’ennesima annata deludente, ha dovuto anche dire addio al suo giocatore più forte e rappresentativo, Harry Kane, passato al Bayern Monaco per circa 100 milioni di euro. Con i soldi ricavati dalla cessione del bomber inglese sono arrivati a Londra diversi buoni giocatori, ma quel che è certo è che in pochi si sarebbero aspettati di trovare gli Spurs, dopo sette giornate di Premier League, a -1 dal primo posto. Il merito di questo exploit è soprattutto di un uomo.
Si chiama Angelos Postecoglou, è nato in Grecia il 27 agosto di 58 anni fa, precisamente a Nea Filadelfia, ma viene dall’Australia, dove si è trasferito a cinque anni (nel 1970) insieme ai genitori, dopo che nel suo paese natale i colonnelli presero il potere instaurando la dittatura. Non ha avuto un’infanzia facile Ange, anche a causa del razzismo che lui e la sua famiglia hanno dovuto subire in quanto immigrati. Il calcio per lui è stata un’occasione di riscatto. Da giocatore ha militato nel South Melbourne, ma la sua carriera è stata breve, interrompendosi ad inizio anni 90′ a causa di un brutto infortunio.
Ad appena 30 anni, Postecoglou ha iniziato ad allenare proprio il South Melbourne, passando poi nel 2000 alla guida dell’Under 20 dell’Australia. Ci resterà fino al 2007 e dopo altri sei anni, nel 2013, riuscirà ad ottenere il ruolo di CT della nazionale maggiore. Con l’Australia ha conquistato una Coppa d’Asia nel 2015, ha partecipato al mondiale nel 2014, uscendo al primo turno, e si è qualificato a quello del 2018, dimettendosi però a sorpresa nel novembre del 2017. Dopo quattro anni in Giappone, come coach dello Yokohama Marinos, ecco il ritorno in Europa, grazie alla chiamata del Celtic. Con i biancoverdi Ange conquista due campionati scozzesi, una Coppa di Scozia e due Coppe di Lega in sole due stagioni. Il Tottenham lo nota e lo ingaggia lo scorso giugno. La società gli acquista subito diversi buoni giocatori, tra cui il giovane portiere italiano Vicario, ma poi vende Kane al Bayern Monaco.
La squadra è buona, ma complice la partenza del suo bomber storico ai nastri di partenza del campionato viene messa uno/due gradini sotto le grandi della Premier League. Postecoglou fa di necessità virtù, optando per un 4-2-3-1 che si adatta ottimamente alle caratteristiche dei suoi giocatori: un portiere reattivo ed affidabile come Vicario, una linea difensiva a 4 con due centrali rocciosi (Romero e van de Ven) e due terzini di spinta come Pedro Porro e Udogie, una mediana con Sarr e Bissouma a garantire equilibrio e supporto ai tre fantasisti dietro la punta Richarlison, che di solito sono Kulusevski, Maddison e Son. Non sono però mancate partite in cui Ange ha spostato l’esterno coreano avanti schierandolo come falso nueve.
Il Tottenham di Postecoglou è una squadra pragmatica, che si adatta bene ad ogni avversario e non esce mai davvero dalle partite, anche nei momenti di maggiore sofferenza. Fino ad ora è riuscita a coniugare solidità e bel gioco, segnando gli stessi gol del Manchester City e subendone solo otto. Gli Spurs, ancora imbattuti dopo sette giornate, sono secondi a pari merito con l’Arsenal e a -1 proprio dai Citizens, che domenica prossima sfideranno i Gunners in trasferta. In caso di non vittoria del City e di contemporaneo successo del Tottenham sul campo del Luton, i ragazzi di Angelos arriverebbero alla sosta per le nazionali in vetta alla Premier League. Alzi la mano chi, anche solo due mesi fa, avrebbe mai immaginato uno scenario del genere.
Luca Missori
(Fonte immagine: Mirror.co.uk)