Home Interviste in Esclusiva Federica Monacelli: “I calciatori hanno un quarto della nostra resistenza fisica”

Federica Monacelli: “I calciatori hanno un quarto della nostra resistenza fisica”

Martedì 15 novembre durante la presentazione del nuovo canale tematico Fight Network Italia (Sky, canale 804) presso l’Auditorium dell’Ara Pacis abbiamo incontrato la due volte Campionessa Italiana Assoluta e Universitaria nei 75 kg. Le abbiamo chiesto qualcosa sul pugilato, sui corsi di autodifesa e sulla violenza sulle donne

Uno dei programmi che andrà in onda sul canale è il docu-reality “Iron woman – Donne Combattenti” che racconta le storie delle principali atlete italiane impegnate in diversi sport da combattimento. Federica Monacelli è uno degli esempi più appassionati: ha esordito il 30 aprile 2011 ed ha ottenuto una striscia positiva di 10 vittorie culminata con il successo ai Campionati Universitari 2012. Nello stesso anno ha sfiorato la vittoria ai Campionati Italiani Assoluti terminando in parità, finendo poi sconfitta per preferenza, dalla toscana Ghilardi in un match che per molti aveva vinto. La rivincita però non si fa attendere. L’anno successivo a Padova ha la meglio proprio sulla Ghilardi. Stavolta la vittoria è netta e l’atleta dell’U. S. Lombarda è campionessa italiana assoluta nei 75 kg.

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(Con Dario Bandiera durante la conferenza stampa del 15 novembre)

Quando ha iniziato il percorso sportivo in questa disciplina e perché?

E’successo tutto per caso. Mi allenavo in palestra ed avevo già fatto 7-8 incontri di Kick Light nel 2009. Dopo un anno ho intrapreso il percorso che tuttora sto seguendo.

Ha praticato altri sport prima della Kick Light e del pugilato?

Il nuoto (brevissima parentesi nel primo anno di vita) e poi il tennis.

Un suo punto di riferimento?

Ho un feeling speciale con il mio allenatore Antonio Leva.

Quante ore si allena?

Dipende. Se sto preparando un incontro faccio tutti i giorni un’ora e mezza la mattina e due la sera. In fase di scarico solamente la sera.

Ha un idolo? Qualcuno che segue e a cui si ispira?

No, ma guardo tantissimi video che mi aiutano ad allenarmi mentalmente e che utilizzo al momento giusto avendo una grande memoria visiva.

Le sarà capitato in questi anni un momento difficile. C’è qualcosa a cui si aggrappa che la fa sentire forte?

Sono in un momento complicato e fragile, perché mi ero programmata delle gare a cui dovrò rinunciare causa infortunio. Non mi facevo male da tre anni. Cerco di superarlo pensando alle emozioni bellissime che mi dà l’incontro ma anche a tutto la preparazione adrenalinica per arrivarci. La sera adesso mi ritrovo sul divano e non riesco proprio ad abituarmi all’idea che non sono sul tapis roulant.

Visto che le donne sono costantemente vittime di uomini violenti (il 25 novembre sarà la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne) cosa si potrebbe fare per arginare il fenomeno? Un corso di autodifesa è utile?

Bisogna lavorare molto di più su una comunicazione adeguata. Anche sui corsi passano falsi messaggi: non c’entrano nulla con la violenza. Un conto è il match e un conto è il corso. Si tratta semplicemente di sviluppare le proprie doti fisiche e di acquisire sicurezza. Difficile capire qualcosa che non si prova. La gente dovrebbe parlare dopo aver verificato con mano.

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(Uno dei convegni a cui aderirà Passione del Calcio per sensibilizzare sulla tematica)

Oltre il pugilato segue altri sport?

Io sono una grande sportiva. Pratico anche kitesurf, living, equitazione e snowboard.

E il calcio? E’ tifosa?

Non seguo il calcio perché credo tolga molto agli altri sport. Mi sono allenata spesso con i calciatori ed hanno un quarto della nostra resistenza fisica. Tutto questo mi fa arrabbiare: troppa importanza per chi invece a livello fisico non ha le nostre capacità. Comunque mio nonno è stato un ex calciatore.

Chi è?

Luigi Zannier che ha giocato nel Milan ed ha vinto anche uno scudetto (ndr, nella stagione 56-57).

Erika Eramo

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